Un anno di pandemia: “Eravamo tutti al fronte”. Parlano i protagonisti

05 Febbraio 2021 22:00

Nel mirino

“Al fronte c’eravamo tutti”. Enrica Rossi, direttore del 118 emergenza territoriale dell’Ausl di Piacenza, spiega così questo anno di pandemia partito alla fine di febbraio del 2020. Dodici mesi di emergenza sono stati ripercorsi nell’ultima puntata della trasmissione “Nel Mirino”, trasmessa la sera del 5 febbraio, sul canale di Telelibertà. La direttrice dell’emittente televisiva e del sito Liberta.it Nicoletta Bracchi, ha chiamato a confrontarsi i vertici del 118 e delle due associazioni di volontariato sanitario più coinvolte: Anpas e Croce Rossa.

“La serata che ha dato il via a tutto me la ricordo molto bene – spiega il coordinatore Stefano Nani – erano le due del mattino e un collega della centrale 118 di Parma ci ha chiamato per dire che l’ospedale di Codogno stava chiudendo e c’era da riorganizzare i servizi. Il giorno dopo c’è stata subito una cabina di regia con il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino e poi… e poi l’attività in marzo è quasi triplicata”.

“Era il 23 febbraio – ricorda invece il coordinatore provinciale di Anpas Piacenza Paolo Rebecchi – quando la Regione ci fece allestire il presidio medico avanzato davanti all’ospedale. Da allora il confronto con le altre forze sanitarie in campo è stato quotidiano”.

“Una sera mi sono ritrovato ad andare a Bologna – spiega invece il presidente provinciale di Croce Rossa Piacenza Alessandro Guidotti – il comitato nazionale di Cri ci aveva messo a disposizione mascherine e tute: in associazione non c’è mai stata una carenza importante di dispositivi, ma la preoccupazione per reperirli non mancava”.

Questo il passato. Il presente invece è quello delle vaccinazioni che trova tutti d’accordo: per Nani e Rossi “non siamo alla fine del problema, ma il vaccino è lo strumento principale che ci porterà fuori dalla pandemia”, mentre per Guidotti e Rebecchi “il vaccino, a cui la quasi totalità dei volontari ha aderito, si deve accompagnare a una nuova socialità nel rispetto delle regole”.

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