Oggi è la Giornata delle professioni sanitarie: “Sempre più uniti contro la pandemia”

20 Febbraio 2021 00:05

Oggi per la prima volta si festeggia la “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale e del volontariato”, istituita dal parlamento nel novembre scorso.
Piacenza può dirsi Primogenita, visto che nel 2019 qui nacque, primi in Italia, la Consulta che riuniva proprio le professioni sanitarie e i relativi operatori.
Nella nostra provincia sono in migliaia: oltre 1.700 medici e odontoiatri, più di 2.100 infermieri, un migliaio tra tecnici di laboratorio, radiologi, biologi, chimici, veterinari, farmacisti, ostetriche, assistenti, fisioterapisti. L’elenco è ancora lungo e diventa quasi infinito se si contano anche i volontari.
Tutti sono stati in prima linea in questi 12 mesi, durante i quali sono riusciti ad abbattere quei muri invisibili che storicamente resistevano tra le categorie. “Abbiamo messo assieme competenze e abitudini differenti, imparato a lavorare assieme. E non dovremo mai smettere di farlo, anche passata questa terribile emergenza”, sottolinea Maria Gaetana Droghi, della direzione Professioni sanitarie dell’Ausl.
“Possiamo dire con orgoglio che non c’è nessuno che abbia rinunciato a fare la propria parte – le fa eco Maria Genesi, presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri – e oltre al proficuo rapporto con le altre categorie, noi siamo stati protagonisti anche di un intenso dialogo tra generazioni, con i più esperti che hanno fatto da tutor ai neo-laureati, immessi con urgenza per rinforzare il personale”.

Un affiancamento intergenerazionale che ha interessato anche molti medici con i colleghi più giovani e inesperti. “Non solo – commenta il presidente provinciale dell’Ordine, Augusto Pagani – in molti si sono adattati subito a ricoprire nuove mansioni dettate dall’emergenza, andando ad esempio ad agire nei reparti ospedalieri che più avevano bisogno. E i medici di famiglia hanno solo chiuso fisicamente gli ambulatori a causa delle misure anti-contagio, ma hanno moltiplicato le ore di assistenza ai pazienti telefonicamente. Speriamo che questo nuovo dialogo tra professionisti diversi si mantenga, così come non si receda dai passi in avanti fatti organizzativamente, ad esempio con l’informatizzazione di molte procedure”.

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