Cna: nel 2020 fatturato in calo del 42%. Situazione critica anche a Piacenza

07 Maggio 2020 03:29

E’ desolante la fotografia scattata da Cna relativa alla crisi che, da oltre due mesi, ha investito il mondo produttivo dell’artigianato e della piccola e media impresa. La rilevazione, effettuata su un campione di circa 14mila imprese, evidenzia infatti dati davvero allarmanti: ricavi quasi dimezzati nel 2020 con il turismo che prevede una contrazione addirittura del 66,3%, sette imprese su 10 costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali, forti criticità per l’accesso al credito. Per l’anno in corso si stima un crollo del fatturato del 42% rispetto al 2019 con alcuni comparti che prevedono un giro d’affari più che dimezzato: -56,7% per la moda, -54% per il commercio e -40% per i servizi alle imprese. Voti negativi, da parte degli imprenditori interpellati, sui provvedimenti finora varati dal Governo a favore dell’economia. Sul tema del credito e della liquidità oltre il 70% ha espresso un giudizio molto negativo contro il 14,6% delle risposte positive; il 95% delle imprese che hanno presentato domanda per il credito è ancora in attesa di una risposta. Soltanto per la moratoria sui finanziamenti e per gli ammortizzatori sociali il 30% del campione ha espresso apprezzamento per le misure realizzate. Un’azienda su due ha fatto ricorso alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e solo il 50% delle imprese che hanno presentato domanda per la moratoria sui finanziamenti ha ricevuto risposta positiva. Un amaro paradosso assolutamente illogico che le imprese operanti nei settori sottoposti da subito al lockdown e con ricavi azzerati, non abbiano potuto beneficiare della sospensione che ha interessato solo il 65,9% del turismo, il 63,4% dei servizi per la persona, il 58,2% del commercio e il 53% della moda. La paralisi del sistema economico ha fatto esplodere il ricorso agli ammortizzatori sociali che ha riguardato il 69,3% delle imprese con dipendenti: 80% nel manifatturiero, 78,9% nella moda, 78,6% nella produzione, 78,4% per legno e arredo e 77,5% nei servizi alla persona.

Secondo il Presidente provinciale di Cna, Giovanni Rivaroli, si tratta di “dati allarmanti che, seppur con qualche distinguo, sono in linea con la situazione rilevata nella nostra provincia e fotografano una crisi davvero preoccupante, nonostante la graduale ripartenza iniziata con l’avvio della Fase 2. Tra gli imprenditori intervistati, accanto al comprensibile pessimismo sulle prospettive, emerge però un forte senso di responsabilità e una visione chiara sul rilancio; tra gli investimenti considerati prioritari, infatti, la sicurezza è stata indicata da quasi l’80% degli interpellati”.

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