GTA 6 tra leak, furti, hacker e arresti: il folle mese di Rockstar Games

Di Andrea Peroni 08 Ottobre 2022 04:30

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Se non vivete su Marte, ma forse la notizia è giunta anche lì, saprete certamente che settembre è stato un mese a dir poco folle per Rockstar Games, derubata di materiale sensibile riguardante non solo Grand Theft Auto 6 ma anche molto altro. I danni sono stati importanti, anche e soprattutto a livello d’immagine, e il perché è presto detto.

Facciamo un piccolo passo indietro: domenica 18 settembre. Mentre in Italia era ancora mattina, oltreoceano si scatena il finimondo. Qualcuno è infatti riuscito a penetrare negli uffici di Rockstar Games, la blindatissima software house americana, e immettere in rete ben 90 video di Gta 6, il kolossal probabilmente più atteso della storia dei videogiochi. Una fuga di materiale senza precedenti, che ha dato il via non solo a una caccia all’uomo ma anche a un bel problema d’immagine per lo studio e la sua creatura.

I numerosi minuti trapelati in rete di Gta 6, che hanno offerto il primo sguardo in assoluto al videogioco, non sono altro che una versione estremamente preliminare di quello che è un progetto il cui sviluppo durerà ancora a lungo. Le animazioni non sono concluse, il comparto grafico va rifinito, e sebbene il livello di dettaglio sia già impressionante dalle prime sequenze in anteprima, questo ovviamente non rispecchia quello che sarà il prodotto definitivo per il quale, sempre secondo i leak, Rockstar Games ha già stimato di superare i 2 miliardi di dollari di budget. Parte del pubblico, tuttavia, capisce fischi per fiaschi, e i footage di Gta 6 si trasformano in un attacco diretto a Rockstar Games poiché le clip non soddisfano certe aspettative o appaiono troppo simili al precedente gioco della serie. Polemiche che lasciano il tempo che trovano, per i motivi già elencati.

Nella successiva giornata di lunedì 19, con il mondo intento ad analizzare e diffondere questo materiale segretissimo, l’azienda non può far altro che uscire allo scoperto. Rockstar pubblica infatti un messaggio sui suoi profili social, nel quale non solo afferma che lo sviluppo di Gta 6 sta proseguendo, ma anche che il materiale diffuso nelle ore precedenti era stato effettivamente rubato e caricato in rete. Nulla di più, nulla di meno: lo studio ha voluto rassicurare la sua community, facendo capire che l’attacco informatico senza precedenti non ha avuto particolari effetti sul processo produttivo.

Attacco che, almeno inizialmente, sembrava essere partito dagli uffici interni di Rockstar Games, cosa invece smentita nelle ore e giornata successive. Lo studio di Red Dead Redemption è infatti entrato nell’orbita dell’Fbi, che da alcuni giorni stava già investigando su un attacco hacker subito da Uber, che in qualche modo aveva correlazioni con il caso di Gta 6. Detto, fatto: dopo alcuni accertamenti e indagini approfondite, il 24 settembre la polizia londinese, dove ha sede la divisione di Rockstar North impegnata appunto sulla serie di Gta, ha arrestato un hacker minorenne di 17 anni dell’Oxfordshire affiliato al gruppo Lapsus, che già in passato aveva attaccato alcune grandi aziende come Samsung e Microsoft, che si è scoperto essere il responsabile della clamorosa fuga di materiale.

Le indagini sono, fortunatamente per Rockstar, giunte a una risoluzione in poco tempo, e ora il giovane hacker è atteso a un processo che non renderà certo facile la sua vita. Per lo studio americano, invece, i problemi continuano. L’attacco hacker ha portato anche a una perdita in borsa di 500 milioni di dollari per il titolo, ma quello che più preoccupa è che l’hacker ha trafugato e venduto l’intero codice sorgente di Gta 5, una delle proprietà più preziose in assoluto.

Per i consumatori, questo non significa nulla, e anzi c’è chi sperava che questo attacco portasse Rockstar ad anticipare il lancio di Gta 6. Follia, a dirla tutta: lo studio vuole costruire forse il più grande videogioco di sempre, il più ambizioso, un prodotto che possa rivaleggiare con il secondo videogioco più venduto di sempre – il suo predecessore, in poche parole. Per farlo, intende curare ogni minimo dettaglio, migliorare l’interazione con il mondo di gioco, ampliare le possibilità e rendere Gta 6 qualcosa di praticamente infinito, come lo è stato del resto, non senza gran sorpresa da parte degli sviluppatori, l’ancora attuale Gta 5. L’attacco informatic, dunque, non cambia i piani, ma rappresenta comunque un imprevisto di non poco conto del quale nessuno avrebbe mai immaginato la portata.

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