Mercato cittadino via dal centro? Il no di Piacenza

15 Novembre 2012 08:32

AGGIORNAMENTO DELLE 11.30

“Ferma intenzione di mantenere il mercato in centro storico”. Così il sindaco di Piacenza Paolo Dosi interviene sulla direttiva decoro del Ministero dei Beni Culturali che potrebbe portare al contrasto dell’esercizio di attività commerciali ambulanti in aree pubbliche di particolare valore archeologico, storico, artistico, architettonico e paesaggistico. Nel comune di Piacenza sono circa 280 le imprese di commercio ambulante, di cui buona parte proprio tra piazza Duomo e Cavalli. Contrarietà al provvedimento è stata espressa da Confesercenti e Confcommercio, pronte ad andare a Bruxelles in caso di sgombero e naturalmente dagli ambulanti della Fiva. Dosi tranquillizza: “Mi consulterò con la Soprintendenza, il nostro orientamento è di confermare questa disposizione dei banchi”.

Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale del Pdl Giovanni Botti:

“Nel Paese con il patrimonio artistico più ricco del pianeta, una direttiva di questo genere limita fortemente il commercio, lo sviluppo economico, e la rivitalizzazione dei centri storici, a discapito del turismo e della qualità della vita.
Ci auguriamo che Piacenza non perda il mercato nel cuore della città, e auspichiamo un ravvedimento da parte del Ministero.
Nel tempo dei governi tecnici, si facciano riforme davvero tecniche: se si vuole difendere il patrimonio artistico delle nostre città, si definiscano regole precise e mirate per evitare un eccesso o un abuso delle attività ambulanti sul suolo pubblico in aree, appunto, sensibili. Generalizzare interventi di divieto è contrario al principio di autonomia locale.
Imporre divieti valevoli da Piazza San Marco a Piazzetta “Mercanti” (e la citazione è puramente voluta) è scelta quantomai lontana dalla realtà e dalla storia del nostro Paese”.

 

NOTIZIA DELLE 8.30

Attività degli ambulanti in centro storico sul banco degli imputati a causa della Direttiva Decoro firmata dal ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.

La Direttiva, valevole su tutto il territorio nazionale, dà incarico alle Soprintendenze di contrastare l’esercizio in aree di particolare valore archeologico, storico, artistico, architettonico e paesaggistico, in prossimità dei monumenti interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti, di attività commerciali e artigianali in forma ambulante o su posteggio.

«Ci stiamo muovendo a livello nazionale, con Anva – fa sapere Fausto Arzani (Confesercenti Piacenza) – per tutelare l’attività degli ambulanti e non solo quelle, che potrebbero risentire della direttiva in questione. Una analoga azione era stata tentata da Rutelli, ma poi era naufragata. Noi saremo contro in ogni sede: se vi saremo costretti, non esiteremo a rivolgerci alla Corte europea di Bruxelles per contrastare questa direttiva».

Perplessa l’assessore al Commercio Katia Tarasconi: «Il mercato porta gente in centro e a sua volta riceve beneficio dall’essere in questa collocazione. Toglierlo da questa sede sarebbe un danno assestato ad un’economia già in ginocchio. Ricordo che ogni attività ambulante equivale ad una famiglia. Sì a rafforzare ogni tentativo di tutela dei beni storici ed architettonici, ma il mercato in centro costituisce fulcro di attrazione turistica: allontanarlo sarebbe un grosso errore».

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