Reggi: “Mi sento tradito”. Bersani si difende: “Nessuna vendetta”

09 Gennaio 2013 12:17

“Oggi é il giorno delle sensazioni negative, ostilità e accanimento sulla mia persona che mi hanno ferito”. Così Roberto Reggi parla della sua esclusione dalle candidature del Pd per il Parlamento. L’ex sindaco di Piacenza, braccio destro di Renzi nella campagna delle primarie, si sente tradito soprattutto dai vertici del Partito Democratico, in particolare dal leader piacentino Bersani: “Non lo sento da mesi”. Reggi precisa comunque che non intende lasciare il Pd: “Ora devo leccarmi le ferite, non chiedevo un riconoscimento, ma non mi aspettavo un trattamento così negativo. Il mio é un problema solo personale e resto comunque a disposizione ad oggi come semplice militante”.
I COMMENTI
L’esclusione di Reggi dalle liste Pd ha suscitato una serie di reazioni. Al vetriolo quella di Vittorio Sgarbi, ospite in tv a La7: “Ha distrutto Piacenza con le sue rotatorie e sono contento che sia messo nella condizione di non fare più certe cose”, ha detto. Gli ha replicato in diretta un renziano doc, Matteo Richetti: “Non aver inserito Reggi nelle liste è un errore madornale. Non si capisce perche’ un partito che ha puntato tanto sulle Primarie ne mortifica poi uno dei protagonisti”.
Molto critica Katia Tarasconi, rappresentante dei renziani di Piacenza: “L’esclusione di Roberto Reggi – ha scritto sul suo profilo Facebook – non è questione di accontentare tutti. Renzi aveva il diritto di scegliere i suoi collaboratori come ha fatto Bersani. I veti mi fanno pensare ad un partito che con la democrazia ha poco a che fare”.  “Se ne sentono di tutti i colori, abbiamo garantito il pluralismo, nei confronti di Reggi nessuna vendetta” é infine il commento di Pierluigi Bersani, che é intervenuto a Sky Tg 24.

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