Ikea, torna lo stato di agitazione. Domani incontro decisivo in Comune

15 Gennaio 2013 12:37

L’incontro  della settimana scorsa in Comune sulla vertenza Ikea

In attesa che si definisca definitivamente la soluzione alla vertenza Ikea, torna lo stato di agitazione proclamato dai Cobas per gli stabilimenti piacentini della multinazionale svedese. L’incontro decisivo è previsto per domani in Comune alla presenza del sindaco Paolo Dosi, che da giorni sta effettuando una paziente azione di mediazione tra le parti. Il sindacato di base tiene alta la tensione: “Lo stato di agitazione e gli scioperi – scrivono i Cobas -sono stati sospesi come segnale di disponibilità per aprire un serio tavolo di confronto sulle questioni sollevate nel corso di questi mesi a condizione che s’interrompa l’attività antisindacale verso i lavoratori iscritti alla nostra organizzazione. Questa disponibilità non è però slegata dallo sviluppo del contesto. Mentre riceviamo dal sindaco l’invito ad un incontro per mercoledì 16 gennaio ed i 9 lavoratori rimangono esclusi dal servizio, nel corso di questi giorni sono stati impiegati 17 nuovi lavoratori nel deposito Ikea da parte del consorzio Ggs. Ciò avviene mentre altri lavoratori in servizio vengono invece lasciati a riposo per carenza di lavoro in alcuni reparti e al tempo stesso sono stati programmati turni notturni per smaltire i consistenti volumi di lavorazione. Un problema, quello dell’equa ripartizione del lavoro, che abbiamo sollevato nel corso di questa vertenza, che rimane irrisolto nell’ambito di un appalto affidato ad un consorzio e ripartito tra tre cooperative consorziate”.
Per il momento, i blocchi non torneranno, ma la minaccia resta: “Pur mantenendo fede agli impegni presi e nell’auspicio che si arrivi ad una soluzione nell’incontro di mercoledì – concludono i Cobas – riteniamo contraddittori i segnali giunti nel corso di questi giorni e apriamo nuovamente lo stato di agitazione, demandando all’esito dell’incontro la decisione di tramutarlo in scioperi e mobilitazioni senza preavviso in difesa delle nostre ragioni e posizioni”.

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