Pd: Molinari nominato segretario, ma i bersaniani disertano l’assemblea

06 Novembre 2013 19:03

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Ennesimo colpo di scena in casa Pd, al culmine di una stagione congressuale provinciale ricca di tensioni e di veleni. Alle 18.30 alla Camera del lavoro era infatti convocata l’assemblea provinciale per la ratifica delle elezioni del renziano Gianluigi Molinari a nuovo segretario, nessuno dei delegati bersaniani, sostenitori di Roberta Valla, si è presentato, ad eccezione di Vittorio Silva, che partecipava in qualità di segretario uscente, Christian Fiazza e Marco Pascai. C’erano invece Elisabetta Rapetti, la terza candidata, e i suoi rappresentanti eletti nel corso delle assemblee di circolo. Per qualche minuto le tante assenze hanno minacciato lo svolgimento dell’assemblea per mancanza del numero legale, poi tutto è partito regolarmente e si è quindi proceduto alla nomina di Molinari a segretario.

Il comunicato di Roberta Valla

Ieri i bersaniani avevano chiesto il rinvio della riunione in attesa che la commissione di garanzia nazionale si pronunci sull’anomalo boom di tesseramenti che si è registrato anche nella nostra provincia in concomitanza con il congresso, la loro assenza è da ricondurre proprio a ciò. “Alcuni delegati non sapevano neppure di esserlo – ha scritto in una nota Roberta Valla – l’assemblea è stata convocata con tempi troppo ristretti, solo per rispettare il formalismo di calendario. Il rinvio, magari a sabato prossimo, non avrebbe minimamente condizionato l’esito, valorizzando però il tanto decantato concetto di partecipazione”.

Nel suo primo discorso, Molinari ha ringraziato il segretario uscente Vittorio Silva e le avversarie in corsa Roberta Valla e Elisabetta Rapetti. Poi, ha dedicato la vittoria a Livio Malvermi, un bambino di otto anni ucciso da un fucile fascista nel ’44. “Lui non ha conosciuto la democrazia – ha detto Molinari -, è nel nome di Livio che i confronti e gli scontri devono essere risolti. Basta tensioni, ben vengano tutte le proposte ma non quelle basate sul ricatto: sulle tessere, è stata verificata l’assenza di anomalie sul territorio piacentino”.
Tra i sostenitori presenti di Roberta Valla, c’era dunque Christian Fiazza. “Non mi sono sentito di stare a casa stasera – ha detto -, so però che sono qui perché non ho mai pensato che il mio antagonista fosse il mio vicino di banco. Io non mi sento un delegato di Valla, mi sento delegato del Partito Democratico”.

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