La protesta contro Hamas nelle fotografie dell’artista Nidaa Baram

30 Novembre 2017 05:00

Venti mesi, passati da sola in una stanza, raccontati attraverso una manciata di fotografie. Una reclusione contro il regime autoritario di Hamas nella striscia di Gaza diventa per l’artista Nidaa Baram l’espediente per scatenare la propria arte, per gridare al mondo la sua voglia di libertà. La stanza dell’isolamento della prigionia autoimposta, misura nove metri quadrati. Qui la trentenne palestinese realizza decine di autoscatti che la ritraggono quasi sempre col viso nascosto o parzialmente coperto da ombre. Colori saturi, scenografie semplici e teatrali, azioni quotidiane, ma ricche di simbolismi e significati. Nidaa, è stata ospite sabato scorso a Cortemaggiore dell’associazione culturale Ladri di Fragole, dove ha raccontato la sua storia. Terminato l’esilio volontario è venuta in Italia invitata dall’università di San Marino dopo che la sua vicenda fu raccontata in un articolo del New York Times.

Le fotografie sono state raccolte in una mostra chiamata “Cento giorni di solitudine” che sta facendo il giro del mondo riuscendo a sensibilizzare la gente verso le condizioni di vita delle donne sotto Hamas.

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