Dai buoni benzina alla palestra, +20% per il welfare. Ventimila euro al dirigente rientrato dall’estero
28 Marzo 2019 16:00
Dal 2016 al 2018 è cresciuta del 20 percento all’anno la somma destinata delle aziende piacentine al welfare, ovvero prestazioni monetarie destinate al benessere dei dipendenti che spazia dalle spese per l’istruzione dei figli ai buoni benzina, dalla cultura e tempo libero. Non solo, tra queste spese è possibile inserire anche interessi sui mutui, previdenza complementare, prestazioni sanitarie. I lavoratori più giovani optano per viaggi e iscrizioni in palestra. La presenza di questa voce in bilancio è sintomo di utili da distribuire e dunque di un andamento positivo dell’azienda. L’importo varia a seconda dell’impresa, quelle metalmeccaniche hanno l’obbligo a livello nazionale di destinare almeno 200 euro in welfare all’anno a lavoratore, c’è chi ne investe 2.500 e poi chi, per il rientro in Italia di dirigenti precedentemente all’estero, ha messo a disposizione anche 20mila euro. Confindustria, attraverso un apposito programma a pagamento, fornisce la possibilità ai singoli lavoratori di inserire personalmente la propria scelta dal computer, quattromila sono le persone inserite. “Molti optano per il buono benzina che ha un limite massimo di 258 euro all’anno oppure per le spese di istruzione dei figli. I giovani destinano la somma al tempo libero” ha commentato Alessandro Molinari di Confindustria che aggiunge: “A livello fiscale il welfare presenta dei vantaggi per le aziende e per il lavoratore. Stiamo facendo molta attività promozionale e la prospettiva è quella di una crescita del settore”.
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