“Basta cemento”, la petizione supera le duemila firme. E parte la strategia delle scalette

07 Dicembre 2019 17:15

Gli ambientalisti piacentini hanno inaugurato un nuovo strumento di lotta contro il cemento: la scaletta. In risposta ai proprietari privati degli ex orti di via Campesio – oggetto di accordi operativi per la costruzione di nuovi palazzi – stamattina gli attivisti di Legambiente hanno installato una piccola pedana con gradini fuori dalla recinzione, per permettere ai cittadini di osservare con i propri occhi l’enorme area verde che potrebbe essere trasformata in una zona residenziale.
“Da un giorno all’altro – afferma Laura Chiappa, referente locale dell’associazione – i padroni della superficie hanno oscurato il perimetro degli ex orti di via Campesio. Pur essendo un’azione legittima, dà l’idea della scarsa trasparenza in cui si trova uno degli ultimi polmoni verdi di Piacenza a rischio di cementificazione. Dal canto nostro, così, abbiamo pensato di utilizzare le scalette per arrampicarsi e consentire agli abitanti di guardare il grande prato su cui purtroppo i privati vorrebbero realizzare nuovi condomini”.

Le scalette di Legambiente sono entrate in azione durante la “camminata di quartiere” – organizzata insieme al Comitato Verde e Salute – volta a scoprire i diversi angoli di visuale degli ex orti di via Campesio e del campo di via Morigi. Al grido unanime di “Basta cemento, vogliamo più verde”, gli ambientalisti e i residenti presenti – oltre una cinquantina, in totale – hanno comunicato di aver già superato la soglia delle duemila sottoscrizioni alla petizione popolare contro la costruzione di eventuali supermercati e palazzi nei due spazi indicati.

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