Dieci anni di Cani della Biscia: “Fremiamo per ridarvi energia”
17 Marzo 2021 00:06
I Cani della Biscia compiono due lustri. Era esattamente il 17 marzo del 2011 quando debuttarono con il loro primo concerto in assoluto. Festa di San Patrizio, Dubliner’s Irish Pub. Avrebbero voluto organizzare qualcosa anche di piccolo, proprio lì, in via San Siro, se non fossimo precipitati nuovamente in lockdown. Se la preoccupazione allora era quella i ricordarsi accordi, parole e stacchi delle canzoni, oggi è quella di soffiare su 10 candeline in piena zona rossa e in un momento così infelice per la musica e lo spettacolo.
Live e bagni di folla sembrano un miraggio. Ma dai più piccoli pub e bar di paese alle maggiori sagre della provincia, dal Capodanno in Piazza Cavalli al Carnevale in Palazzo Ex Enel, centro, periferia e vallate, i Cani sono stati in concerto quasi ovunque, sempre legatissimi ai luoghi, alle persone, alle situazioni. In mezzo a centinaia di momenti, rimembrano quella prima serata all’Irish ma anche il primo Dragons’ Beer Fest di San Giorgio: “eravamo insieme solo da un anno o due, scommisero su di noi e noi pure scoprimmo per la prima volta il nostro potenziale su più larga scala. I tavoli si svuotarono, erano tutti sotto al palco. Fu l’exploit nelle sagre, da lì diventammo prezzemolini per lunghe stagioni. Poi c’è stato qualche normale saliscendi, fino al Covid; nell’estate 2020 siamo riusciti comunque a fare 15 concerti”.
E nonostante la pandemia hanno pubblicato anche un nuovo disco davvero bellissimo e mai così ricco di “autoralità” e di musica oltreché di ironia e gaiezza danzereccia, “Vuoi quei kiwi”, che purtroppo senza concerti non ha avuto ancora ciò che merita. E’ il primo album con il nuovo cantante Alain Scaglia, che dice: “gli anni per me sono 10 meno 8 ma la cosa meravigliosa è non vedere la fine della strada. Fremo per tornare a rendere partecipe il pubblico di tutta l’energia che abbiamo da dare”.
Tanti i dischi pubblicati. “Sei volata via” nel 2011, “Fai come faresti” nel 2012, “Il giardino dell’Enel” nel 2014, “Facce da tutti i giorni” nel 2016. Nel 2017 il disco dialettale “I stiss d’oli lasn i smacc” che contiene il duetto con Fiordaliso in “Rundana del Farnes” e l’indimenticabile “featuring” con il coro della scuola di Ponte dell’Olio (“i ragasein dal pont”) in “AEIO”. Venne dunque l’ultimo singolo inciso con il primo cantante storico Valentino Casagrandi, “Che ciulata”, dunque il cofanetto registrato all’Elfo Studio col pubblico presente. Dunque l’arrivo di Alain e i primi singoli con lui fino all’ultimo album.
Impossibile scegliere il più bello e divertente, inoltre, tra i loro tanti videoclip. Un bel modo per festeggiare e ripercorrere oggi da casa, virtualmente con loro a distanza, questi 10 anni, è digitare “Cani della Biscia” su You Tube (e o Spotify) e lasciarsi andare ad una serata senza tv.
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