A Palazzo Farnese uno spettacolo contro violenza e pregiudizi di genere

29 Maggio 2021 02:30

“Una riflessione sulla violenza del pregiudizio”. E’ il sottotitolo di uno spettacolo teatrale che riflette sulla violenza di genere, un lavoro tutto piacentino, di forte impegno civile e, purtroppo, di strettissima attualità.

S’intitola “Scene da Processo per stupro” e va in scena in tre repliche già tutte soldout nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese (sabato 29 alle 20.30, domenica 30 alle 17 e alle 20.30). E’ ispirato all’omonimo, storico docufilm che 40 anni fa creò scalpore, evidenziando come la giustizia possa rivelarsi violenta anche più dei violentatori, testimoniando la mentalità diffusa secondo cui la vittima è a sua volta moralmente colpevole.

A firmare il lavoro, frutto di un articolato progetto laboratoriale, sono Stella Piazza – Stella Management e Teatro Trieste 34; uno spettacolo sostenuto dal Comune all’interno di #piacenzariparteconlacultura, con Fondazione di Piacenza e Vigevano, Telefono Rosa Piacenza – La città delle donne e diversi sponsor privati.

Ad andare in scena sono ben 14 attori non professionisti: Paola Anaclerio, Mauro Barilati, Monica Baucia, Ornella Bergonzi, Chiara Borrelli, Monica Cappelli, Claudia Cigognini, Maria Grazia Cillis, Federica Codini, Francesca Conforti, Vania Ferri, Uberto Galleani, Ilaria Guglielmetti, Matteo Milza.

Oltre a Stella Piazza e Filippo Arcelloni del Trieste 34, alla presentazione nella mattinata di venerdì 28 maggio a Palazzo Farnese sono intervenuti l’assessore comunale alla cultura, Jonathan Papamarenghi, l’assessorE ai servizi sociali e pari opportunità, Federica Sgorbati, e l’avvocato Donatella Scardi, presidente del Telefono Rosa Piacenza – La città delle donne, figura essenziale nell’analisi e riduzione del documentario sul processo: “nessuna conquista è per sempre – ha detto Scardi – e l’unica prevenzione è culturale, dunque eventi simili sono fondamentali. Ringrazio i promotori per l’occasione e per aver accolto la dedica alla memoria di Angela Romanin, presidente dei centri anti violenza regionali. E ringrazio l’amministrazione per la meravigliosa collaborazione con il nostro centro, che registra ogni anno 350-400 richieste di aiuto. Ciò che preoccupa ora e a cui non possiamo dare ancora una misura sono gli effetti del lockdown sugli episodi di violenza domestica”.

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