Polledri e l’ombra del terzo polo: “Basta scontro tra tifosi o si perdono elettori”

09 Febbraio 2022 13:30

“Non so se è ben chiaro che alle prossime elezioni comunali i cittadini utilizzeranno la matita elettorale in due modi: la spaccheranno sulla testa dei partiti o la butteranno via e non andranno a votare”. Così Massimo Polledri, ex senatore ed ex assessore alla cultura commenta la notizia dei mal di pancia che si sono creati all’interno della Lega a causa del laboratorio che lo stesso Polledri ha fondato: l’Officine delle idee. Il timore del partito è che Polledri stia lavorando alla formazione di un terzo polo moderato, alternativo allo schieramento di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Liberi che appoggiano la candidatura di Patrizia Barbieri (non ancora ufficializzata) per il secondo mandato alla guida di Palazzo Mercanti. Polledri sulla questione resta vago, ma non risparmia un affondo ai partiti in generale, di centrodestra e di centrosinistra. “Bisogna ricreare un rapporto di fiducia tra il popolo e l’élite. Piacenza sta vivendo un momento drammatico e deve rinascere. Se i partiti si chiudono nel loro piccolo ambito e rimettono in piedi la commedia dei tifosi dell’Inter contro i tifosi del Milan, la città non ne esce vincitrice” – accusa Polledri.

Fatto sta che l’“Officina delle idee” è un contenitore a cui stanno aderendo tanti detrattori della giunta Barbieri. Ecco spiegato il motivo per cui i vertici del Carroccio non vedono di buon occhio un posizionamento potenzialmente dannoso per il centrodestra. “Io ho deciso di dare il mio contributo a Piacenza e ribadisco che “l’Officina delle idee” si propone come un laboratorio di proposte. Stiamo raccogliendo idee da destra e da sinistra e le stiamo mettendo al servizio della città”- spiega cauto Polledri, senza confermare l’idea tanto temuta dai colleghi di squadra di un terzo polo pronto a “sbucare” dal cilindro sotto elezioni. “Che il quadro politico sia molto indeciso e che non ci sia una proposta è chiaro” – prosegue Polledri, che racconta di come con Ettore Gotti Tedeschi (economista e banchiere) abbia ragionato sul futuro di Piacenza facendo riferimento a un’idea che profuma di campagna elettorale: “Abbiamo 25mila pendolari piacentini, riportiamoli a casa favorendo l’investimento sulla digitalizzazione e sul telelavoro così non li mandiamo sulla strada e contrastiamo l’inquinamento atmosferico. Questa è una grande idea per il futuro della città”. Idea tipica di un potenziale candidato sindaco? “Non sono io che dico di candidarmi, tocca agli altri la responsabilità di decidere”.

 

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