“Nel mirino”: anche l’economia piacentina trema per la guerra in Ucraina

25 Febbraio 2022 22:31

“L’Europa deve diventare una vera federazione di stati uniti, dall’esercito alle politiche economiche, il ridisegno delle regole di mercato, la rincorsa di una autosufficienza nella produzione di materie e componenti primarie nel settore primario e secondario”. Accanto al dolore umano, sono alcune delle riflessioni condivise dagli ospiti dell’ultima puntata di “Nel mirino”, il format di Telelibertà condotto dalla direttrice Nicoletta Bracchi che si è concentrato ieri sulle nuove conseguenze economiche della guerra in Ucraina. Erano in collegamento il prof. Francesco Timpano, Dipartimento di Scienze economiche e sociali dell’Università Cattolica di Piacenza; Francesco Rolleri, presidente di Confindustria Piacenza; Marco Crotti, presidente di Terrepadane Piacenza.

Lo scenario politico

“Questa inattesa accelerazione repentina ha fatto nuovamente emergere le debolezze dell’Europa” hanno concordato gli ospiti, a partire dai ritardi sulle sanzioni, auspicando che la politica intervenga immediatamente disponendo adeguati ristori per tamponarne le conseguenze. Timpano ha ricordato inoltre “la preoccupazione per l’esposizione bancaria italiana sulle imprese russe, seconda solo alla Francia. Il calcolo del rischio politico verso i paesi con cui fare business è sottovalutato”. Tutti individuano nella Cina un “player determinante”.

La crisi energetica

“Spostare la domanda di gas ha complessità logistiche ma è teoricamente possibile – così Timpano – a patto di fortissime tensioni sui prezzi e di avventurarsi in operazioni mai compiute”. E nel tempo “troppi comitati del “no” hanno penalizzato processi per una maggior autosufficienza, dall’eolico alle trivelle” così Rolleri e Crotti.

Le ripercussioni nel primario

“Il nuovo blocco dei fertilizzanti dopo i prezzi triplicati – ha spiegato Crotti – si somma al +70% del gasolio: con la stagione imminente c’è grande preoccupazione”. Subiscono conseguenze le importazioni di grano tenero, mais, soia, “con importanti ripercussioni sulla filiera zootecnica, per non parlare del latte: molti allevamenti non sono più sostenibili. Dipendere dagli altri paesi sul cibo è preoccupante”.

E nel secondario

“L’export piacentino verso Russia (120 milioni) e Ucraina (17 milioni) fa numeri importanti per la nostra economia – ha ribadito Rolleri – meccanica la più colpita, per il 55%”. Il settore oil&gas “è molto a rischio, specialmente nell’import di acciaio dall’Ucraina. Saranno mesi difficili, le politiche economiche europee vanno riviste con estrema urgenza”.

Il caso di Rolleri

Il presidente di Confindustria è stato toccato personalmente dal precipitare delle cose: “uno scenario da incubo che non mi sarei mai aspettato sino all’altro giorno. La mia socia della società commerciale che abbiamo a Kiev è riuscita a scappare insieme ai suoi due bambini, ma da ieri anche la città dei suoi genitori, dove si è spostata, è costantemente sorvolata dagli elicotteri russi”.

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