Davide ed Elenja prestano 24 opere alla mostra del Klimt: “Custodi d’arte”

17 Aprile 2022 05:06

“Vede questo profilo di donna di Josef Maria Auchentaller? L’autore ha realizzato diverse copertine della rivista “Ver Sacrum” e ha creato tantissime pagine a soggetto floreale che hanno influenzato l’arte da Gorizia a Grado fino a Venezia”.

Davide Cammi sfoglia il catalogo della Mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” e si ferma su questo delicato volto femminile, uno dei tanti che compongono il mosaico della ritrattistica presente a Xnl e una delle tante opere che ED Gallery di via Mazzini ha prestato direttamente, o attraverso i suoi collezionisti, all’esposizione klimtiana. Elenja Sarchi, moglie di Cammi, ha già donato alla Galleria di via San Siro mosaici su cemento di Zecchin, tre angeli che facevano parte di Villa Perlasca a Brescia, gusto Secessione con richiami biblici. Sempre grazie ad ED, di cui entrambi sono titolari, c’è il famoso arazzo “Bosco di Betulle” di Zecchin.

Un corpus notevole, con ventiquattro opere tra dipinti, vasi, oggetti d’arte applicata di rilievo internazionale. “Noi ci consideriamo solo i custodi delle opere non i proprietari, gli artisti lavorano per il pubblico, le opere devono essere esposte e viste”. Ecco per esempio uno fra i disegni più belli di Egon Schiele, il nudo raggomitolato e sognante di “Donna sdraiata con gonna sollevata” del 1912, esposto alla mostra della Secessione romana nell’anno successivo. Ecco “Tre principesse” di Vittorio Zecchin del 1913, un piccolo olio su tela che poi non viaggerà più, troppo delicato, ma si pensa di lasciarlo in comodato per qualche mese alla Ricci Oddi.

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