Volti nuovi in consiglio comunale, i ritratti di Andrea Fossati e Claudia Gnocchi

14 Luglio 2022 05:31

ANDREA FOSSATI
Il suo profilo Instagram è un baule pieno di foto – o meglio, selfie – con calciatori, wrestler, attori, scrittori, politici e vip. Eventi, presentazioni di libri, competizioni: ovunque. Andrea Fossati, neoconsigliere comunale del Pd e volto nuovo dell’aula di palazzo Mercanti, è un ragazzo con una moltitudine di interessi. Anche inaspettati.

Ecco, infatti, la prima curiosità: Fossati è un assiduo ascoltatore della “Zanzara”, trasmissione provocatoria su Radio 24. Il neoconsigliere la definisce “una passione per un programma irriverente che porta alla luce anche tematiche d’attualità”, e non a caso ha partecipato alle cene annuali a Milano con i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

“Zanzara” a parte, la vita di Fossati è caratterizzata da un impegno quotidiano con i numeri. L’esponente dem, 37 anni, cresciuto e tuttora residente nella zona di viale Dante, fidanzato con Esmeralda, è laureato in economia all’università Cattolica di Piacenza e lavora nello studio contabile di famiglia. Nemmeno fuori dall’ufficio, però, molla la calcolatrice: ricopre infatti il delicato ruolo di tesoriere provinciale del Pd, a cui è iscritto “da circa dieci anni per pura passione”. Per lui la politica è “un servizio alla collettività in cui viviamo e il partito è lo strumento utile a mettere in pratica questo credo”. Dal 2008, prima dell’esperienza nel Pd, Fossati era iscritto all’Italia dei Valori, di cui è stato coordinatore provinciale dei giovani. La prima candidatura al consiglio comunale risale al 2017, con un risultato (124 preferenze) insufficiente per entrare in aula. Stavolta, invece, Fossati ce l’ha fatta: 230 voti validi per il seggio nel “parlamentino” di Piacenza.

Per l’esponente dem ci sono tre colori che riassumono le altre sfumature della sua vita: il bianco, il rosso e il marrone. I primi due sono presto spiegati: Fossati è un tifoso del Piacenza Calcio (fede calcistica che condivide con un consigliere sul fronte opposto dell’aula, il leghista Luca Zandonella). Il terzo colore, invece, è quello della sua cintura di kickboxing: “Nei prossimi anni vorrei completare questo percorso, prendendo la nera… Certo, lavoro e consiglio permettendo”.


CLAUDIA GNOCCHI
Claudia Gnocchi, nuovo consigliere eletto nella lista civica Katia Tarasconi, sa tutto sulle “faine”. Non i mammiferi dal viso furbetto, ma le 500 lavoratrici piacentine – appunto chiamate “faine” – degli stabilimenti del maglificio “Faini” di Fiorenzuola e Piacenza, che per reclamare i propri diritti nel 1971 avevano manifestato a Salsomaggiore in occasione di Miss Italia, quando ancora quest’ultimo era un appuntamento che faceva parlare tutto lo Stivale. In quell’episodio, che Gnocchi riportò in un libro della Cisl, c’è molto del retroterra culturale e dell’impegno che la nuova consigliera porterà nella sala consiglio di Palazzo Mercanti.

Gnocchi, 58 anni e una laurea in Scienze della Formazione, originaria di San Nicolò, ma oggi residente a Piacenza, lavora in Cisl da 35 anni. È responsabile del servizio successioni della Cisl ed è stata sino a un paio di mesi fa responsabile del Coordinamento delle donne Cisl Parma e Piacenza. Svolgendo quest’ultimo compito, negli anni è entrata in contatto con le problematiche del mondo femminile. Non solo quelle degli anni Settanta, anche quelle di oggi. “Il fenomeno delle dimissioni in bianco è ancora presente – dice – spesso nei colloqui di lavoro è chiesto alle donne se vogliono una famiglia, dei figli…”. La chiamata di Katia Tarasconi l’ha messa davanti a una scelta. “Lo statuto della Cisl definisce l’incompatibilità fra il ruolo politico all’interno del sindacato, com’è quello della coordinatrice femminile, e la partecipazione a tornate elettorali” spiega. Gnocchi è anche figlia d’arte. “Mio papà Giorgio lavorava all’Astra – racconta – era sindacalista dei metalmeccanici, è diventato poi direttore del Patronato. Allora non c’erano i Caf, il servizio fiscale non era strutturato come adesso, pertanto ho cominciato a costruire quel servizio che sarebbe scaturito nei vari Caf”. Il padre, che è stato assessore a Rottofreno, le ha trasmesso anche la passione per la politica.

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