Welfare, il neoassessore Corvi: “Una nuova visione di città attenta ai più fragili”

28 Luglio 2022 18:35

Da due settimane, al vertice dell’assessorato al Welfare del Comune di Piacenza siede Nicoletta Corvi. L’ormai ex vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha ricevuto dal sindaco Katia Tarasconi le deleghe alle Politiche per l’infanzia, la solidarietà, l’abitazione e l’inclusione sociale del Comune di Piacenza.

Tra le deleghe assegnate, una novità riguardante Casa ed Emergenza abitativa. Perché questa scelta?

“L’emergenza abitativa non è purtroppo una novità e non colpisce soltanto la nostra città. Un fenomeno che negli ultimi tempi si è intensificato. Quindi è necessario trovare soluzioni abitative per i nuclei fragili e per quelle famiglie che hanno vissuto una situazione autonoma e che invece adesso hanno bisogno di aiuto a causa di un peggioramento delle risorse e della qualità della vita”.

Quali sono i primi provvedimenti che vorrebbe portare a termine in quest’ottica?

“La situazione dell’assessorato e delle deleghe sono complesse e complicate. In queste due settimane mi sono data tre direttrici fondamentali per me: innanzitutto conoscere l’esistente, in seguito devo comprenderlo e cercare di capire quali sono gli snodi attorno ai quali individuare i possibili percorsi per arrivare infine a pianificare. Io credo che l’emergenza, non soltanto quella abitativa, che impatta in diversi ambiti del settore di cui mi occupo necessiti inevitabilmente di una visione e per avere visione bisogna capire la situazione e definire le prospettive”.

Conoscere, comprendere e pianificare sono quindi le parole chiave che definiscono le prima due settimane di lavoro tra gli uffici dell’assessorato al Welfare. Corvi accettando la chiamata del primo cittadino Tarasconi ha rinunciato alla vicepresidenza in Fondazione e ha inoltrato una richiesta di aspettativa per il ruolo di direttore di Confcooperative.

Cosa vorrebbe realizzare in questi anni?

“Per affrontare una pianificazione e creare la visione di città che abbiamo in mente è fondamentale costruire un senso di comunità, perché tutti dobbiamo sentirci ingaggiati nella realizzazione di una nuova città attenta in particolare ai più fragili e alle persone in difficoltà”.

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