“Troppi soldi non spesi, così dimenticati i fragili”. Replica il sindaco: “Attenti al welfare”

28 Novembre 2022 19:12

È una manovra economica “senza visione politica”. Così l’ex sindaco Patrizia Barbieri, tra le fila dell’opposizione a Palazzo Mercanti, ha bollato la variazione di bilancio dell’amministrazione Tarasconi approdata oggi in consiglio comunale. “Evidenzio la stortura rappresentata da un avanzo ingiustificato di oltre un milione e 800mila euro – ha aggiunto Barbieri – cioè risorse preziose che sarebbe stato meglio destinare agli anziani, alle famiglie, ai commercianti e alle altre categorie in difficoltà. Il centrosinistra ha accusato la precedente giunta di essere stata incapace di spendere i fondi a disposizione, ma si trattava di un serbatoio economico per permettere all’ente pubblico di supportare le nuove persone in povertà. Il caro bollette sta mettendo in ginocchio un’ampia fascia della popolazione. Eppure, nonostante questo contesto, l’amministrazione non ha investito su una precisa strategia politica per contrastare la crisi”. Pronta la replica di Stefano Perrucci (Pd): “A questo punto dell’anno l’avanzo nella variazione di bilancio è inevitabile, perché gli stanziamenti andrebbero portati a termine entro la fine di dicembre. Con la manovra di gennaio, invece, l’amministrazione comunale esprimerà la propria visione”. Secondo il capogruppo dem Andrea Fossati “è una variazione di bilancio realistica, da buon padre di famiglia, condizionata dal poco tempo a disposizione. La mano politica si vedrà con il previsionale nel 2023”.

“AVANZO INAMMISSIBILE” – Durante il dibattito, Stefano Cugini (Alternativa per Piacenza) è intervenuto con durezza: “Fermiamo queste vergognose polemiche sterili, là fuori c’è una situazione gravissima, ci sono persone in forte povertà. È inammissibile lasciare un avanzo di un milione e 800mila euro, bisognerebbe spendere qualsiasi risorsa per sostenere chi è in difficoltà”. Ma a detta di Boris Infantino (Pc Coraggiosa) “l’amministrazione Tarasconi ha ridotto l’avanzo di bilancio lasciato dal centrodestra proprio con un importante investimento sui servizi sociali”.

“Vogliamo essere vicini ai cittadini – ha preso la parola il sindaco Katia Tarasconi – con il massimo impegno nella progettazione di varie politiche. Sul fronte del welfare, ad esempio, abbiamo permesso di esaurire la graduatorie per il bonus affitti. Non ci sono emergenze tralasciate dai servizi sociali. Ma non si può pensare di stravolgere una grande macchina come quella di Palazzo Mercanti in soli quattro mesi”.

“CULTURA IMPOVERITA” – Tra i vari punti, la variazione – illustrata dal vicesindaco Marco Perini, con delega al bilancio – comprende un’iniezione di risorse alla Fondazione Teatri (100mila euro) e alla galleria Ricci Oddi (40mila euro). Ma solo un mese fa, al varo della seconda manovra economica targata giunta Tarasconi, l’ente ha previsto il taglio di 150mila euro sia nel 2023 sia nel 2024 dei fondi comunali alla Fondazione Teatri. Idem per la galleria Ricci Oddi, che ha visto ridursi di 50mila euro in ciascuno dei due anni il contributo ai costi di gestione. Non una “scelta politica, ma una misura meramente contabile”, aveva argomentato l’amministrazione assicurando che idonee risorse non sarebbero mancate alle due realtà culturali. Ma l’opposizione, oggi, è tornata alla carica: “Nonostante un ricco avanzo – ha affermato Barbieri – il centrosinistra ha deciso di confermare i tagli alla Ricci Oddi e alla Fondazione Teatri per gli anni successivi, rischiando di compromettere una corretta programmazione per i due enti. L’amministrazione si muove verso un impoverimento culturale, attraverso una regia che purtroppo non risiede dentro l’aula di Palazzo Mercanti”. Tarasconi ha ribattuto che “l’amministrazione non ha alcuna intenzione di tagliare i fondi alla Ricci Oddi e alla Fondazione Teatri, anzi di migliorarne il rendimento”.

PIACENZA EXPO IN PERDITA – Da segnalare nella variazione di bilancio, inoltre, la perdita di 520mila euro prevista nel 2022 da parte di Piacenza Expo, l’ente fiera di cui il Comune detiene il 50,5% delle quote: una situazione che “è dovuta allo slittamento al 2023 della manifestazione Geofluid – ha detto Perini – nonché a un costo extra di 120mila euro per il danneggiamento dell’impianto fotovoltaico e, dunque, alla mancata produzione di energia elettrica. La perdita, comunque, non impatta sulla variazione perché l’ente fiera è in grado di intervenire con le proprie risorse”. Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) ha rimarcato che “nel 2023 il mandato di Giuseppe Cavalli sarà quello più lungo di sempre alla guida di Piacenza Expo. L’attuale amministratore unico è in carica dal 2017, ma la situazione dell’ente fiera è uguale al passato. I conti restano legati alle sorti di Geofluid, con l’alternanza di bilanci in positivo e altri in negativo in base allo svolgimento dell’iniziativa. La Regione Emilia-Romagna ha deciso di incrementare la propria quota nella struttura di Le Mose, con una mossa azzeccata, pur invitando ad attivare una strategia per aumentare lo sviluppo di Piacenza Expo”.

ASP IN ROSSO – Un’altra voce rilevante nella variazione è l’accantonamento di ulteriori fondi comunali – cioè 320mila euro – per coprire le perdite di Asp previste al termine di quest’anno: l’Azienda di servizi alla persona, partecipata al 95% da Palazzo Mercanti, chiuderà il 2022 in rosso di 927mila euro, da qui l’impegno di Palazzo Mercanti – in aggiunta a quello di 560mila euro stanziato lo scorso ottobre, per un ripiano totale quindi di 880mila euro – per fare fronte alle criticità nei conti della società che gestisce la struttura per anziani “Vittorio Emanuele” e gli ospizi civili.

“COMUNE POCO ATTRATTIVO PER IL PERSONALE” – Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) si è soffermato sulla voce di “oltre 348mila euro di risparmio per le cessazioni di personale, per un totale di 750mila euro considerando lo stesso capitolo nella precedente variazione di bilancio, a causa di pensionamenti, mancate assunzioni e, soprattutto, dimissioni. Perché tanti dipendenti lasciano il Comune di Piacenza? – ha incalzato l’esponente di minoranza -. Altri enti in città e provincia sono più attrattivi per i lavoratori. Forse si punta all’esternalizzazione dei servizi, la giunta chiarisca se questa è la strada intrapresa”.

CARO ENERGIA – Rispetto al caro bollette, invece, la variazione include una nuova spesa di 300mila euro per l’illuminazione pubblica. In totale, sono quasi raddoppiati i costi delle utenze del Comune di Piacenza, passati dai sette milioni e 859mila euro nel bilancio previsionale del 2022 ai circa 13 milioni reali.

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