Mani pulite trent’anni dopo. Nerio Diodà: “La risposta doveva venire dalla politica”

05 Dicembre 2022 18:06

Trent’anni fa prese il via Mani pulite, la stagione di inchieste giudiziarie con al centro la corruzione diffusa e dilagante nel mondo politico di allora, dalla quale nacque il termine Tangentopoli, e che sconvolse l’Italia politica e imprenditoriale nella prima metà degli anni Novanta.

L’Università Cattolica ha organizzato un incontro per farla conoscere ai giovani, nati dopo il 2000, che ne sentono parlare ma non sanno cosa fosse.

“E’ bene che i giovanissimi sappiano che non è una marca di detergenti, ma nel gergo giornalistico il riferimento a inchieste che hanno scosso il nostro paese dal febbraio del 1992”. E’ con un gioco di parole che Francesco Centonze, docente di diritto penale alla facolta di Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza spiega il motivo del convegno, al quale erano ospiti Filippo Facci, giornalista e autore del volume “La guerra dei trent’anni. 1992-2022. Le inchieste, la rivoluzione mancata e il passato che non passa”, e l’avvocato del foro di Milano Nerio Diodà: “Più che una risposta giudiziaria serviva un sistema politico – che peraltro era in gravissima crisi – che fosse in grado di dare risposte politiche al problema”.

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