“Al via la telemedicina per pazienti cardiologici”. Sanità sotto la lente del consiglio

19 Dicembre 2022 18:48

Sanità protagonista nel consiglio comunale di Piacenza. Oggi l’aula di palazzo Mercanti ha ascoltato la direttrice generale dell’Ausl di Piacenza Paola Bardasi, intervenuta in audizione su richiesta della minoranza. “Occorre ripensare il modello organizzativo dell’ospedale e del pronto soccorso”, ha dichiarato la responsabile dell’azienda sanitaria locale, annunciando una “prima sperimentazione per ottimizzare le risorse” cioè “l’imminente avvio della telemedicina per 240 pazienti cardiologici”.

“POPOLAZIONE SEMPRE PIÙ ANZIANA” – “Entro il 2050 – ha premesso Bardasi – il territorio piacentino avrà una popolazione composta da circa il 35% di over 65. Bisogna ripensare i servizi in base a questa prospettiva. E il nuovo ospedale, in questo senso, rappresenterà un privilegio”.

“MEDICI CARENTI” – “Il reparto dell’emergenza-urgenza rappresenta la porta d’accesso – ha aggiunto Bardasi – l’Ausl di Piacenza rientra tra quelle più performanti sul tempo di permanenza in pronto soccorso. Il problema del sovraffollamento viene affrontato ogni anno, soprattutto a gennaio e febbraio, a causa dell’incremento stagionale degli accessi con l’influenza che stavolta ha raggiunto il picco in modo anticipato, già nei giorni scorsi. È vero, la sanità territoriale non funziona ancora in modo adeguato. I medici sono carenti qui come a livello nazionale, e la soluzione non è vicina nemmeno nei prossimi sette anni. I professionisti in pronto soccorso non vogliono l’incremento di personale con le cooperative, perché vogliono erogare direttamente un servizio qualificato alla cittadinanza. L’influenza e i casi di Covid mettono sotto pressione le strutture, con la necessità di mantenere i percorsi differenziati per assicurare la sicurezza dei pazienti e degli operatori. La Regione dà la possibilità di pagare ulteriormente i professionisti per le prestazioni straordinarie, nonché di ottimizzare la gestione dei posti letto. L’Ausl di Piacenza applica qualsiasi iniziativa utile a migliorare l’organizzazione lavorativa”.

Elencando i propri obiettivi di mandato alla guida dell’azienda sanitaria locale, la direttrice generale ha confermato le “criticità nei tempi di attesa per la chirurgia a bassa intensità”, ha segnalato lo scarso coinvolgimento dei medici di libera scelta nelle case della salute e ha ricordato che “è stato ottenuto il finanziamento regionale per l’acquisizione tramite un mutuo dell’apparecchiatura per la Pet, che sarà installata entro il 2023. Da gennaio inoltre – ha proseguito Bardasi – un nostro professionista si recherà a Parma per apprendere le varie competenze legate all’utilizzo di questo strumento diagnostico e per fidelizzare i pazienti piacentini che si affidano alla provincia vicina”.

“PET GIÀ PREVISTA, NO AL MUTUO” – Ad accendere il dibattito nell’aula di palazzo Mercanti è stata Patrizia Barbieri, ex sindaco e leader dell’opposizione di centrodestra, che è intervenuta per prima in replica alla direttrice generale dell’Ausl: “I pazienti del pronto soccorso di Castel San Giovanni e Fiorenzuola vengono dirottati in città, sovraccaricando ulteriormente il polichirurgico. Ben venga la Pet, ma il mutuo non è una modalità corretta in quanto le risorse economiche erano già previste nel 2020 per una somma di circa due milioni e 300mila euro. Che fine hanno fatto questi contributi straordinari? Negli ultimi anni, purtroppo, il potenziamento della medicina territoriale non è andato a buon fine”.

“PIÙ SUPPORTO AI MEDICI DEL TERRITORIO” – È stata emblematica la testimonianza del pediatra Giuseppe Gregori, consigliere comunale della lista civica di Tarasconi: “Martedì 29 novembre ho ricevuto 102 telefonate sul cellulare, 40 sul fisso dell’ambulatorio, 50 messaggi su Whatsapp, oltre alla gestione di cartelle, certificati e quant’altro. Sono sopravvissuto, pur con il forte dubbio di non aver dedicato abbastanza tempo a tutti i casi. Serve più personale amministrativo e sanitario in supporto ai medici del territorio”.

“TROPPA SANITÀ PRIVATA” – Secondo Luigi Rabuffi (ApP), esponente della minoranza di palazzo Mercanti, “oggi il sistema sanitario dimentica la propria essenza, a favore di un ruolo troppo imprenditoriale. I pazienti si sentono utenti, o spesso clienti di un servizio. Le strutture private assorbono sempre più risorse pubbliche. Il bilancio dell’Ausl di Piacenza registra una perdita di circa 46,8 milioni di euro, si tratta di una cifra preoccupante. Ma le otto case della salute piacentine hanno davvero ridotto di oltre il 20% gli accessi al pronto soccorso, come annunciato dalla Regione? A che punto è il progetto della casa della salute in città? Mi viene il dubbio che le continue promesse siano utili a spostare i problemi, ma non a risolverli”.

“EMERGENZA INVESTIMENTI” – Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) ha evidenziato che, a detta sua, “c’è un problema di investimenti nella sanità, il progetto del nuovo ospedale non può essere una foglia di fico per giustificare un disimpegno sull’attuale polichirurgico”. L’ex assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati (civica Barbieri-Liberi) ha chiesto ai vertici dell’Ausl di Piacenza di “investire sulle cure intermedie, perché molte persone necessitano di un’assistenza infermieristica quotidiana. L’ex clinica Belvedere sarebbe uno spazio adeguato”. Claudia Gnocchi (lista civica Tarasconi) ha esortato l’azienda sanitaria locale a “estendere l’attività dei consultori oltre l’ambito sessuale, per offrire una presa in carico psicoterapeutica a chiunque. La maggior parte dei pazienti, adesso, è costretta a rivolgersi ai professionisti privati, con una grave discriminazione per il reddito”.

“NUOVO OSPEDALE PIÙ CHE MAI NECESSARIO” – Il sindaco Katia Tarasconi ha sottolineato che “servono i medici, ma anche un luogo consono dove svolgere l’attività sanitaria. L’esigenza di un nuovo ospedale è evidente. L’attuale struttura non permette di lavorare bene. È troppo facile portare a galla solo le criticità del comparto, occorre analizzare la situazione in maniera complessiva e ringraziare i professionisti per il loro sforzo”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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