Camera di Commercio, la fusione ora è decisa. Lotta su chi comanderà

11 Gennaio 2023 12:50

E’ arrivato il colpo di acceleratore, più temuto che atteso, verso l’accorpamento delle Camere di Commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Non c’è ancora il decreto firmato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, ma è questione di giorni, par di capire. A fine anno Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia Romagna ha infatti comunicato che un provvedimento regionale ha stabilito la ripresa del percorso sospeso da tempo. Oltre che la realtà emiliana, anche Ravenna e Ferrara sono in predicato di accorparsi. Il decreto, non appena arriverà, imporrà tempi piuttosto stretti, uno o due mesi. Il punto è che gli accordi fra Piacenza, Parma e Reggio sono lontanissimi dall’essere raggiunti. L’antagonismo fra le due Camere più robuste, Reggio Emilia e Parma non ha permesso finora di trovare la quadra. Le due non dialogo a quanto si sa. Pare che Parma sia più aperta al dialogo, mentre Reggio Emilia più arroccata nella volontà di reclamare la governance, che significa la maggioranza della giunta.
Certo – osserva Filippo Cella, commissario camerale di Piacenza – se arriverà la norma la si applicherà, magari la si accetta obtorto collo se non sarà raggiunta una condivisione sui rapporti di forza interni, che per esempio si riflettono proprio nei numeri della giunta camerale futura a 7 membri più il presidente. Chi avrà tre esponenti e il presidente avrà in mano l’ente camerale tutto. Una bella gatta da pelare per le legittime aspirazioni di rappresentanza delle singole camere, dove Piacenza è la realtà più piccola. Con un accorpamento in simili circostanze «saremmo depotenziati in partenza» commenta Cella. Come dargli torto.

TUTTI I DETTAGLI NELL’ARTICOLO DI PATRIZIA SOFFIENTINI SU LIBERTA’

 

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