Idrogeno, una sfida per Piacenza: “Ecco come renderlo davvero sostenibile”

20 Gennaio 2023 22:30

Non per tutti. Complesso e costoso. Più di un sogno, sì. Ma non una certezza nel presente. “Una sfida concreta”, è il riassunto di esperti e imprenditori. Parliamo dell’idrogeno, un combustibile poco inquinante che desta l’interesse di tutto il mondo. Compreso quello di Telelibertà, che stasera ha dedicato un ampio approfondimento al tema energetico nella puntata di “Nel mirino” condotta dal direttore Nicoletta Bracchi. Diversi gli ospiti in videocollegamento: il vicepresidente locale di Confindustria Nicola Parenti, la vicepresidente dell’azienda Gas Sales Energia Susanna Curti e Matteo Zatti di Leap, il centro di ricerca del Politecnico con sede in via Nino Bixio.

Al centro del focus, anzitutto, l’analisi dell’idrogeno: è davvero una soluzione sostenibile? “Si tratta dell’elemento più disponibile nell’universo, ma necessita di un processo di trasformazione. È possibile utilizzarlo – illustra Zatti – come reagente in molti processi industriali, ad esempio i fertilizzanti o gli alimenti, ma anche a scopo energetico come vettore attraverso un’intera filiera di produzione, trasporto e stoccaggio. Ogni step presenta diverse sfide tecnologiche. Il vantaggio dell’impiego finale, come combustibile, è che non prevede mai l’emissione di CO2. Ma la trasformazione comporta un significativo consumo di energia”. Quasi esclusivamente il cosiddetto processo di elettrolisi “è il più interessante in prospettiva perché, con l’uso di fonti rinnovabili, consente di generare l’idrogeno verde, quello che non emette gas serra in nessuna parte della filiera”. Va detto, però, che “oggi la trasformazione non inquinante è minimale, inferiore al due per cento a livello mondiale”. E la produzione dell’idrogeno verde – come rimarca Zatti – “è costosa”. Tradotto: l’orizzonte è concreto, ma ancora lontano e complicato.

Una possibilità importante arriva dal bando regionale presentato in Emilia-Romagna con 19,5 milioni di euro di risorse del Pnrr, che andrà a selezionare i progetti per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno verde in zone industriali dismesse, senza nuovo consumo di suolo. “Nel nostro territorio bisogna considerare i capannoni inutilizzati nell’area logistica, anche se non tutti i fabbricati sono adeguati all’installazione di pannelli fotovoltaici per rendere sostenibile la trasformazione dell’idrogeno – è lo spunto di Parenti – oltre alle fasce di terreno lungo l’autostrada e le ferrovie”. Secondo il vicepresidente locale di Confindustria, “occorre prestare attenzione all’opportunità della produzione pulita tramite il processo fotocatalitico, basato su luce e umidità nell’aria. L’idrogeno può avere un futuro soprattutto nel campo dell’industria e del trasporto pesante, ma non per le automobili”. Un’altra prospettiva rilevante è quella tracciata da Curti: “Gas Sales ha investito nella startup Biorenova che ha brevettato un iter di produzione dell’idrogeno verde attraverso la fermentazione biologica di microrganismi, senza il rilascio di CO2. Pure la miscelazione del gas metano con l’idrogeno per il riscaldamento domestico – conclude Curti – è una sperimentazione da portare avanti, come già avviene in Italia”.

Presente a “Nel mirino” anche il giornalista di Telelibertà Thomas Trenchi. Le repliche sono in programma sabato alle 17 e domenica alle 17, sempre sul canale 76 del digitale terrestre.

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