I sindacati: “Tarasconi ci convochi subito, stupiti dall’aumento delle tasse”

05 Febbraio 2023 12:18

Affidano a una nota stampa il loro “stupore”, accompagnato da una risoluta richiesta di “convocare immediatamente le parti sociali rappresentate da Cgil, Cisl, Uil confederali e pensionati” per aprire una discussione sulla volontà, emersa ieri, di aumentare l’addizionale Irpef da parte dell’amministrazione comunale di Piacenza.

“Siamo stupiti dai modi e dai tempi che l’amministrazione comunale ha scelto finora per comunicare la decisione di aumentare l’addizionale Irpef comunale del capoluogo” si legge nella nota stampa firmata da Ivo Bussacchini, segretario generale Cgil, Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, Francesco Bighi, segretario Uil Emilia e i vertici dei sindacati pensionati Luigino Baldini, Aldo Baldini e Pasquale Negro. “Per questo chiediamo al sindaco Katia Tarasconi di convocare immediatamente i rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati per un confronto ampio e approfondito. Perché sulle persone che rappresentiamo, lavoratori e pensionati – concludono – ricadrà l’onere più pesante di questa scelta di aumento della tassazione”.

L’INTERVENTO DI APP – Anche il gruppo consiliare di Alternativa per Piacenza, schierato all’opposizione, interviene in merito all’annuncio dell’aumento dell’Irpef: “Apprendiamo, non senza sorpresa, che il sindaco ha comunicato il prossimo aumento di tasse. Difficile davvero da prevedere, specie in un momento così duro per i piacentini, tartassati da un costo della vita che vede la nostra città tra le prime dieci più care d’Italia – si legge nella nota della sigla di minoranza -. Non entriamo, per ora, nel merito della questione, preferendo, per senso di responsabilità, ascoltare prima dalla voce della giunta quale analisi, numeri alla mano, ha preceduto una decisione tanto impopolare. Quello che però non possiamo tacere è l’assoluta mancanza di considerazione verso le istituzioni democratiche e l’insofferenza verso le regole che dovrebbero governarle. Ci risiamo: ancora una volta l’arroganza, che in politica continua a far danni, si traveste da decisionismo, scavalcando i ruoli e preferendo la comunicazione social ai passaggi formali, relegati a semplici prese d’atto. Le istituzioni non si calpestano e un primo cittadino dovrebbe essere il garante di questa ovvia considerazione. La forma è anche sostanza. Lo stile e il rispetto con i quali si imposta il confronto tra maggioranza e minoranza finiscono per influenzare poi toni e livello di collaborazione”.

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