Consiglio comunale, i 490 emendamenti al bilancio di previsione scaldano la sala

11 Marzo 2023 08:35

Il vaglio della ammissibilità dei 490 emendamenti al bilancio di previsione 2023-25 presentati dai i consiglieri della minoranza di Piacenza ha scaldato l’aula nella seduta consigliare di ieri. Ad accendere la miccia è stata l’evocazione della «tagliola», cioè l’eliminazione per irregolarità tecnica di un gran numero di emendamenti, in seguito alla quale solo un terzo sarebbe riuscito ad andare oltre.

Non era l’argomento in esame, in programma nelle prossime sedute consiliari. Ma le voci di corridoio parlavano di circa 180 emendamenti rimasti sul tavolo, essendone stati cassati pressappoco 300, o giù di lì. Ma è una indicazione ufficiosa: la formalizzazione del vaglio di ammissibilità è attesa per lunedì.

E se da un lato, quello della maggioranza, il numero di emendamenti seppur legittimi viene considerato un approccio che non facilita un confronto aperto e costruttivo, e non appartiene a una strategia politica seria» dall’altro, quello della minoranza, arriva la rassicurazione che non è per fare ostruzionismo ma per nell’interesse della città per un lavoro comune.

La seduta è proseguita con l’esame dei nove ordini del giorno, dal potenziamento del personale all’ufficio per il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri, alla proposta di una sede unica per gli uffici comunali, dalla promozione degli eco-compattatori per la raccolta dei rifiuti, alla riqualificazione del quartiere di via Campo Sportivo Vecchio.

“Ancora una volta, nelle parole e ancor più nei fatti, si è avuta la prova che questa maggioranza vede la discussione ed il consiglio comunale come perdita di tempo fastidiosa. Un intralcio”. E’ il commento di ApP in seguito alla discussione in aula, che prosegue: “Certamente, per chi crede nella democrazia e negli strumenti con cui esercitarla (il consiglio comunale, con i suoi lavori, è certamente il principale), quella di ieri è stata una delle più brutte pagine della nostra comunità. Una “la donna sola al comando” che, insieme ai consiglieri di maggioranza, si permette di stravolgere le regole democratiche giustificando silenzi e contraddizioni manifeste con la protervia e permalosità di un potere che non vuole essere contestato”.

Anche il consigliere di Fratelli ‘Italia, Sara Soresi, è intervenuta successivamente con una nota sulla bocciatura dei tre ordini del giorni da loro presentati: “Il motivo? Una mera ritorsione alle nostre azioni di protesta, motivate da promesse elettorali non mantenute”. “Una maggioranza raffazzonata e sgangherata, più dedita al ludico che agli atti, pensa di sfuggire dalle proprie responsabilità con il silenzio che, tutto sommato, è l’unica cosa che può fare, avendo tradito le promesse annunciate durante la campagna elettorale”.

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