Sferzata in consiglio: “Certi assessori non percepiti”. Il sindaco: “Lavoro di squadra”

17 Aprile 2023 16:55

Giunta Tarasconi nel mirino dell’opposizione. “Ma l’assessore Serena Groppelli cosa fa? Pur avendo la delega all’ambiente, il piano del verde pubblico e il Biciplan sono stati portati in aula da altri colleghi” è stata la sferzata di Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi). Il quale poi ha rincarato la dose: “Mi pare che l’assessorato di Groppelli sia stato confezionato ad hoc per ragioni di equilibri elettorali – ha aggiunto l’esponente di minoranza – anche di altri assessori non si percepisce il battito amministrativo e politico”. Pronta la replica del sindaco Katia Tarasconi: “L’assessore Groppelli si occupa ad esempio delle comunità energetiche per quanto riguarda l’ambiente, senza dimenticare la partecipazione attraverso i nuovi laboratori di quartiere o le pari opportunità. La giunta è basata su un intenso lavoro di squadra, gli assessori collaborano tra loro. E lo fanno molto bene. Ognuno dà il proprio contributo nei vari percorsi”.

Il botta e risposta si è verificato oggi nel consiglio comunale di Piacenza a margine del dibattito sul Biciplan, il piano strategico per la mobilità ciclistica redatto dalla società privata Trt (la stessa incaricata di elaborare il Pums) che è approdato nell’emiciclo di palazzo Mercanti al termine della fase dedicata alle osservazioni o controdeduzioni presentate da cittadini e associazioni. Rastrelliere insufficienti, bici a noleggio poco utilizzate e piste ciclabili insicure: sono alcune criticità sulle infrastrutture “a due ruote” di Piacenza emerse durante la discussione. “Il documento punta a indicare una visione – ha illustrato l’assessore alla mobilità sostenibile Adriana Fantini – per favorire gli spostamenti più lenti e umani, rispetto a una pianificazione che negli ultimi anni ha favorito soprattutto le automobili. Piacenza è la città dei 15 minuti, cioè un contesto urbano che può essere girato facilmente nell’arco di un quarto d’ora. Oggi il 58 per cento dei residenti si sposta dalla casa al lavoro in auto, mentre solo il 22 per cento utilizza la bicicletta. L’amministrazione comunale allestirà un vero e proprio ufficio dedicato alle due ruote per intercettare i bandi”. L’obiettivo del Biciplan – adottato dall’ex giunta Barbieri e arrivato alla fase conclusiva dell’iter burocratico – è ambizioso: portare la rete delle piste ciclabili dagli attuali 86,5 a 230 chilometri nell’arco dei prossimi dieci anni, per un costo complessivo delle opere che viene stimato in oltre 26 milioni di euro. Da qui l’esortazione di Trespidi a “considerare un’attenta programmazione degli investimenti, anche alla ricerca di finanziamenti esterni”.

Ecco inoltre le proposte per nuove infrastrutture: aree di posteggio attrezzate per la ciclabilità, una “velostazione” con noleggio e officina nell’attuale deposito di biciclette a servizio degli utenti della linea ferroviaria a piazzale Marconi, l’incremento degli spazi di sosta, l’introduzione dell’obbligo di cicloposteggi nelle nuove costruzioni, nonché l’idea di promuovere un bando di gara per la predisposizione e la gestione di parcheggi custoditi per biciclette all’interno del centro storico. “Il Biciplan rappresenta un tassello ambizioso per garantire la sicurezza e la fruibilità dei ciclisti sulle strade di Piacenza” ha sottolineato Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), chiedendo di “installare una segnaletica ad hoc nelle aree pubbliche più frequentate dalle due ruote per ricordare agli automobilisti di mantenere una distanza minima dai ciclisti”.

Secondo Patrizia Barbieri, ex sindaco e capogruppo della lista civica di centrodestra, “serve una mappatura e un piano preciso per la collocazione delle rastrelliere, nell’ottica di evitare problemi di convivenza tra le bici posteggiate e i pedoni o i palazzi in centro storico”. Richiesta condivisa dalla collega di gruppo Barbara Mazza: “Mi sono già state rubate quattro bici e credo di non essere l’unica… Occorrono rastrelliere sicure e diffuse”. Da parte di Luca Zandonella (Lega) l’auspicio che “non ci sia un ritorno al passato con la possibilità delle bici contromano, una fonte di pericolo per gli utenti della strada”. L’associazione “Fiab Amolabici” ha infatti proposto – tra le osservazioni al Biciplan – l’idea di ripristinare il via libera alla circolazione delle bici nel senso opposto di marcia. L’assessore Fantini ha puntualizzato che “le bici contromano rappresentano un rischio”. Caterina Pagani (Pc Oltre) ha posto l’attenzione proprio sulla “necessità urgente di ridurre l’incidentalità”.

Ma il rischio che il Biciplan rimanga un libro dei sogni è stato sollevato da Luigi Rabuffi (ApP), citando il precedente Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) che “è ancora chiuso nel cassetto, senza alcun provvedimento concreto”. È stato però il capogruppo del Pd Andrea Fossati, tra gli altri, a rimarcare la volontà della giunta Tarasconi di attuare il documento, in altre parole “l’impegno dell’amministrazione verso una città sempre più sostenibile”, delineando “la sfida di aumentare le piste ciclabili in sede propria, e non corsie promiscue con la carreggiata o i marciapiedi” nonché l’obiettivo di “incrementare i punti di bici a noleggio, ad esempio nella zona dell’università, dato che la vicina Parma conta circa il doppio delle colonnine”. Per Fossati “bisogna procedere alla realizzazione di un cronoprogramma con le varie priorità”, in base alle linee guida del Biciplan. “Attenzione però a non svantaggiare chi si muove in auto – ha affermato Filiberto Putzu (Liberali) – occorre assicurare una libera scelta all’utenza”.

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