Atlas maior chiude con il botto: settemila visitatori, un migliaio nell’ultimo weekend

20 Gennaio 2025 16:46

Chiusura col botto per la mostra “Atlas Maior – Un universo senza confini – La cartografia, il viaggio e l’arte” sulla quale è calato il sipario ieri, domenica 19 gennaio, dopo una settimana di proroga che era stata decisa valutato il crescente apprezzamento dei piacentini per la rassegna. Nell’ultimo weekend sono stati infatti circa un migliaio di visitatori che non hanno voluto farsi scappare l’occasione di osservare da vicino il capolavoro della cartografia del ‘600 realizzato da Joan Blaeu, un atlante in dieci volumi (di proprietà della Banca di Piacenza) assoluto protagonista della rassegna che si è tenuta al PalabancaEventi di via Mazzini a partire dal 14 dicembre.

“Grande soddisfazione” è stata espressa da Giuseppe Nenna per il successo della mostra. «Le migliaia di persone che in queste settimane sono venute al PalabancaEventi – ha osservato il presidente della Banca – hanno apprezzato soprattutto la scelta di proseguire con allestimenti che prevedono la tecnica immersiva (quella già utilizzata per “Icônes”, il viaggio multimediale nei tre capolavori di Piacenza – Ecce Homo, Tondo di Botticelli e Signora di Klimt) rispetto alle esposizioni tradizionali. Un’ulteriore prova che al pubblico piacciono le novità. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito con la loro competenza e il loro lavoro al buon esito di questa iniziativa”.

Allestita da Neo (Narrative Environments Operas), rientrante nelle iniziative di Rete Cultura Piacenza e promossa dal popolare Istituto di credito su progetto scientifico di Antonio Iommelli, direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, la mostra ha offerto a oltre settemila visitatori l’opportunità di esplorare il mondo della cartografia storica attraverso un percorso suddiviso in quattro sezioni tematiche, in cui si sono potute ammirare mappe dettagliate, dipinti e strumenti scientifici dell’epoca.

Quattro le sale del PalabancaEventi coinvolte: Sala Corrado Sforza Fogliani, il Cuore dell’Atlas, con al centro una sfera luminosa, un mappamondo tridimensionale ispirato ai disegni originali di Willem Blaeu, padre di Joan; Sala Carnovali (Abissi senza fine); Sala Raineri (Tra pennello e compasso) e Sala Douglas Scotti (Farnese Mundi); della curatela di quest’ultimo ambiente si è occupato Graziano Tonelli, già direttore dell’Archivio di Stato di Parma.

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