Patente antifascista per entrare nelle sedi comunali, Soresi: “Questo è fascista”
22 Gennaio 2025 09:08
“I soggetti richiedenti” l’utilizzo di sale comunali “devono rilasciare apposita dichiarazione a favore della Costituzione e contro atteggiamenti di espressione fascista, razzista, sessista tipici delle ideologie assolutiste e totalitarie”. In questi termini il cosiddetto “bollino antifascista” trova posto nel nuovo regolamento licenziato dalla giunta che disciplina le collaborazioni e i patrocini concessi dal Comune nonché l’utilizzo delle sale municipali da parte di chiunque – privati cittadini, enti comitati e associazioni – ne faccia richiesta per la promozione di iniziative.
Per la sindaca Katia Tarasconi “non c’è nulla di strano – le sue parole -. Sostanzialmente si chiede di rispettare la Costituzione italiana, niente di più”. Contraria la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi: “Mettere un bollino antifascista a mio avviso significa essere fascisti – spiega -, il pensiero è infatti personale in un Paese dove vige la libertà”.
Rinnovo atteso da tempo
Un rinnovo atteso da tempo, visto che il vigente regolamento risale a quattordici anni fa, con parziale revisione nel 2016; e visto che nel frattempo sono intervenute varie novità normative di cui tenere conto.
Ma è atteso soprattutto dopo il caso scoppiato nel 2019 quando Stefano Delle Chiaie, l’ex leader di Avanguardia nazionale, venne invitato a Piacenza dal circolo Bombacci, evento che si doveva tenere in una sede comunale, la Casa delle associazioni di via Musso, poi annullato dalla Prefettura sull’onda di un rumoroso scontro politico. La giunta di centrodestra allora in carica, guidata dalla sindaca Barbieri, promise un intervento regolamentare rimasto senza seguito. Un certificato di antifascismo per la concessione delle sedi municipali, è stata la richiesta perorata dal centrosinistra che, salito nel 2022 al governo di Palazzo Mercanti, l’ha inserita tra i punti programmatici di mandato.
antifascismo, antirazzismo e antisessismo
Ecco perciò che nel regolamento fresco di redazione c’è il bollino che sbarra il passo a chi non intende fornire attestato di antifascismo (antirazzismo e antisessismo sono corollari) accettando di sottoscrivere un modulo con la citata dichiarazione.
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