Il Comune di Piacenza: “Fornitori saldati in 13 giorni, siamo buoni pagatori”

28 Febbraio 2025 16:59

Palazzo Mercanti, sede del Comune di Piacenza

Il Comune di Piacenza comunica con orgoglio di essere “un buon pagatore”.
“Con un anticipo medio di 13 giorni rispetto ai 30 previsti per il saldo delle fatture – si legge in una nota – l’ente di Palazzo Mercanti (grazie al lavoro di tutti gli uffici, con il coordinamento dei servizi finanziari) si attesta nella fascia alta delle pubbliche amministrazioni a livello nazionale in tema di transazioni commerciali e relativi pagamenti”. Secondo i dati forniti dall’amministrazione, nel 2024 i fornitori del Comune sono stati pagati mediamente in 17 giorni, a fronte di un dato nazionale che si attesta sui 33 giorni, considerando tutte le pubbliche amministrazioni compreso il comparto del Servizio sanitario. Un dato, quest’ultimo, che si riferisce al 2023 ed è in miglioramento costante a livello nazionale rispetto agli anni precedenti: 37 giorni nel 2021, 35 nel 2022.

E sempre in tema di efficientamento dei flussi finanziari dell’Ente, è stato approvato dalla Giunta comunale il Piano annuale dei flussi di cassa così come previsto dal decreto legge 155 dello scorso anno, proprio con l’obiettivo di ridurre i tempi di pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni; un obiettivo previsto, tra l’altro, dal Pnrr a livello europeo.

Il Piano, approvato con delibera di Giunta, si basa sul modello messo a disposizione dal ministero dell’Economia e delle Finanze e si divide in due sezioni, entrambe suddivise a loro volta per trimestre. La prima sezione è relativa alle previsioni di incasso, la seconda alle previsioni di pagamento. In altre parole, il Comune – come prevede la normativa nazionale – si è dotato per tempo di uno strumento che consentirà di monitorare con più precisione i fondi immediatamente disponibili “in cassa” allo scopo, come si diceva, di garantire una sempre maggiore tempestività del pagamento delle fatture emesse dai fornitori.

© Copyright 2025 Editoriale Libertà