“Malpelo il rosso” torna al Teatro Gioia: analisi contro lo sfruttamento giovanile
11 Marzo 2025 12:04
Pino L’Abbadessa torna per il secondo anno di fila con lo spettacolo “Malpelo il rosso”, che andrà in scena giovedì 13 e venerdì 14 marzo dalle 10 al Teatro Gioia solo per gli studenti.
Nel cartellone della Rassegna di teatro scuola “Salt’in Banco” curata da Simona Rossi e organizzata da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj e Jacopo Maj, con Fondazione teatri di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“una storia che si ripete”
“Rosso Malpelo”, novella di Verga che descrive la realtà di povertà e sfruttamento delle classi disagiate del XIX secolo, diventa spunto per affrontare oggi la piaga sociale dello sfruttamento minorile. Nel pieno rispetto del verismo verghiano, lo spettacolo di Pino L’Abbadessa ci mostra il narratore che, mimetizzandosi negli stessi personaggi, pensa e sente come loro e adotta il loro stesso modo di esprimersi.
Nella rilettura che L’Abbadessa fa di “Rosso Malpelo” il duro lavoro nelle cave di rena di fine Ottocento va di pari passo con tanti altri esempi di sfruttamento minorile dei nostri giorni, come ad esempio l’estrazione da miniere illegali del coltan ed altri minerali, oltre alla produzione di palloni, scarpe e tappeti. La novella di Verga è un pretesto per affrontare i fatti dei nostri tempi attraverso la letteratura e il teatro, e Malpelo un punto di partenza per parlare dei diritti dell’infanzia.
lo spettacolo
In un gioco continuo di primi piani e di punti di vista, il narratore mette in atto così tecniche di straniamento, e contemporaneamente coinvolge l’attore nell’interpretazione dei personaggi della novella.
Lo spettatore viene così coinvolto in una sorta di dibattito, “un faccia a faccia con i fatti”, dove al mondo della miniera che accetta in modo passivo i meccanismi della lotta per la vita, viene a contrapporsi il punto di vista del protagonista che è illuminato da una sua consapevolezza critica.
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