«Archivio e fondo musicale dei francescani rimangano a Piacenza»
Timori per il declassamento di Santa Maria di Campagna. L'appello lanciato da Franco Fernandi, il diacono incaricato dal vescovo di affiancare i frati

Federico Frighi
|3 mesi fa

L’assenza di notizie certe sul suo futuro e la realtà del depotenziamento del convento emersa in pieno agosto fanno preoccupare i piacentini per la sorte di Santa Maria di Campagna. E tutto questo alla vigilia del 2026, ottocentesimo anniversario della morte di san Francesco d’Assisi.
Ai timori si aggiunge ora la possibilità che vangano spostate da Piacenza due testimonianze meno conosciute degli affreschi del Pordenone ma, in una qualche misura, altrettanto preziose: l’archivio storico del convento e il fondo musicale di padre Davide da Bergamo.
A lanciare l’allarme (con una lettera a Libertà) è Franco Fernandi, diacono permanente del clero di Piacenza-Bobbio, incaricato dal vescovo di aiutare i frati francescani nella loro cura pastorale e autore di un importante volume sulla storia della devozione del santuario tra i piacentini.
Il convento di Santa Maria di Campagna - oltre ad un taglio drastico dei frati (rimasti in due) - è stato ridotto a «domus filialis» senza più un’autonomia giuridica ma dipendente dai francescani di Pavia. Tale è la dolorosa decisione presa nell’ultimo Capitolo della Provincia religiosa dei Frati minori del Nord Italia e annunciata su «Libertà» del 9 agosto scorsa.


