Boom di truffe telefoniche, Enel: «Ecco come riconoscerle»
«Le chiamate fraudolente hanno segnali comuni»
Riccardo Foti
|5 ore fa

Il colonnello dei carabinieri Michele Laghi e Stefano Garioni della struttura Security di Enel - © Libertà
Negli ultimi anni, il fenomeno delle truffe, in particolare nel settore energetico, ha conosciuto una crescita significativa, richiamando consumatori, media e autorità. Ammonta a 140 milioni, stando ai dati di AgCom, la somma sottratta a causa di truffe telefoniche nel 2023. Ieri pomeriggio, con l’obiettivo di mettere in guardia la cittadinanza, un incontro allo Spazio Enel di via Calciati ha fatto chiarezza sul tema ponendo particolare attenzione ai campanelli d’allarme per riconoscere gli elementi fraudolenti.
Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti Stefano Garioni della struttura Security di Enel e il tenente colonnello Michele Laghi, comandante del reparto operativo dei carabinieri. Tra le tipologie di attacco più diffuse nel settore dell’energia, insieme a sms truffa e finta assistenza tecnica, c’è il fenomeno dello spoofing, pratica illegittima che consiste nel modificare il numero telefonico del chiamante facendo comparire sul dispositivo del destinatario un numero diverso da quello reale, allo scopo di attuare pratiche fraudolente. «Le chiamate fraudolente non sono facili da riconoscere ma hanno alcuni segnali comuni - spiega Garioni -. Se ricevete chiamate poco chiare o difficili da identificare, alzate la guardia. Se chi vi parla esercita pressione o urgenza per una risposta immediata, se vengono richiesti con molta insistenza i dati personali, se viene creato un senso di confusione, siete di fronte a una truffa. E ricordate che solo il vostro gestore ha accesso ai vostri dati in bolletta».

