Cortemaggiore, 180 piccioni soppressi «e adesso le trappole»
Dopo l'intervento dei cacciatori parte l'operazione in centro paese
Valentina Paderni
|5 ore fa

Piccioni
Prosegue a Cortemaggiore l’azione di contenimento dei piccioni. Dopo l’intervento dei cacciatori nell’area del cimitero, l’amministrazione comunale persevera nella volontà di mettere al riparo anche il centro paese dal proliferare dei volatili. Con un investimento di 21mila euro, l’ente locale si affida alla società Il Falco Pellegrino di Busseto per catturare, attraverso il posizionamento di sei trappole, il maggior numero di esemplari possibili, che saranno poi soppressi e e smaltiti nel rispetto della normativa sulla fauna selvatica e la sicurezza pubblica.
«Le sei gabbie saranno posizionate in punti strategici che valuteremo in seguito a un sopralluogo - illustra l’assessore Stefano Rancan - sulle sommità di edifici comunali e di privati che sceglieranno di collaborare. Per il momento ci concentriamo sulle zone maggiormente colonizzate dai piccioni. Ogni settimana le gabbie saranno controllate e rifornite di mangime esca, un’operazione che durerà per circa un anno e mezzo. All’occorrenza, la gabbia sarà dislocata in una nuova posizione». C’erano alternative? Come spiega Rancan, «questo è uno dei pochi sistemi funzionali al controllo della proliferazione della specie, soprattutto perché in pieno centro abitato non possiamo impegnare i cacciatori. Che, invece, hanno dato un impulso positivo ad abbattere in modo significativo la popolazione di piccioni al cimitero, dove sono stati soppressi, con autorizzazione a procedere da parte della Provincia, circa 180 esemplari».

