Il Fante trova casa, presto sarà ricollocato al bastione Corneliana
Svolta dopo anni di polemiche. L’annuncio del vicesindaco Bongiorni. L’opera dello scultore Monti si trova oggi alla caserma De Sonnaz
Thomas Trenchi
|4 ore fa

Ora è la volta buona. Dopo anni di polemiche e rinvii, sarà il bastione Corneliana sul Facsal, affacciato su via IV Novembre, la nuova “casa” del Monumento al Fante. L’annuncio è arrivato lunedì in consiglio comunale dal vicesindaco Matteo Bongiorni, sollecitato dall’intervento del consigliere Jonathan Papamarenghi. Dopo un lungo periodo di abbandono, il monumento dedicato ai caduti del 65° Reggimento Fanteria della Prima guerra mondiale, realizzato nel 1926 dallo scultore Francesco Riccardo Monti, sembra finalmente avere un futuro certo.
Oggi il Fante si trova nel cortile dell’ex caserma De Sonnaz, in via Castello, area destinata a diventare residenziale. Lo spostamento sarà a carico della proprietà privata, che deve liberare gli spazi interni. Esiste già un rendering realizzato dall’architetto Franco Silva, che mostra la statua nella futura collocazione, integrata nel paesaggio urbano.
«Lo spostamento nell’area individuata dal Comune è stato giudicato idoneo dalla Soprintendenza – spiega Bongiorni –. La società Santa Caterina, proprietaria di Palazzo Scotti, ha proposto la donazione del Monumento al Fante al Comune, con l’intento di restituirlo alla città in un contesto pubblico, visibile e fruibile da tutti». L’assessora all’urbanistica Adriana Fantini aggiunge: «La donazione è un esempio di collaborazione tra privato e istituzioni. Con il trasferimento in un sito pubblico, il monumento tornerà pienamente fruibile dai cittadini».
Nel corso del tempo, la vicenda ha mobilitato molti piacentini. In passato era nato il Comitato per il Fante, per accelerarne il recupero. Nel tempo si sono susseguite ipotesi di collocazione: piazzale Plebiscito, piazza Cittadella, piazza Casali, la rotatoria di barriera Torino e l’ex Pertite.
Si apre però il dibattito sulla scelta del bastione Corneliana. Il pedagogista Daniele Novara critica: «Con il rumore della guerra che arriva da Gaza e dall’Ucraina, riportare il Monumento del Fante in uno spazio pubblico appare sgradevole. È noto agli storici che il Fante fu realizzato nel 1926, in pieno fascismo, per esaltare il valore guerresco dell’eroismo militare. Sempre collocato in spazi chiusi, oggi si vorrebbe esporlo vicino a un parco giochi. Trovo questa scelta diseducativa ed equivoca».
Di parere opposto Filippo Lombardi, fondatore della collana “Piacenza in grigioverde”: «Finalmente il Fante potrà avere una collocazione adeguata. Il bastione del Facsal è visibile da lontano, inserito in un contesto storico-militare, dove la statua può testimoniare cento anni di storia piacentina». Anche Ippolito Negri, direttore della rivista “L’urtiga”, accoglie positivamente la soluzione: «È una collocazione degna, che permette percorsi commemorativi collegati a barriera Genova».

