Lupo in Valnure, in corso monitoraggio. Gli esperti: “Poteva essere un cane”

Redazione Online
|10 anni fa
Lupo in Valnure, in corso monitoraggio. Gli esperti: “Poteva essere un cane”
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“Al momento non ci sono stati riscontri con gli esperimenti di wolf howling che abbiamo effettuato subito dopo la segnalazione, ma continueremo a monitorare anche in remoto” ha riferito Enrico Merli, referente del Settore Faunistico della Provincia. La ragazza aveva dichiarato di aver sentito i cani abbaiare e di essere uscita di casa quando dalle rotoballe di fieno è sbucato un animale che l’ha aggredita morsicandole la caviglia e solo l’intervento dei suoi due cani, ha messo in fuga il presunto lupo.

“Non abbiamo la certezza che si tratti di un lupo – spiega il dottor Marco Delledonne, dirigente del servizio veterinario dell’Ausl – la casistica è inesistente quindi dal morso non possiamo stabilire di che animale si trattasse effettivamente. La descrizione della giovane però, era molto precisa e in base al suo racconto poteva trattarsi un lupo oppure di un cane inselvatichito. Ma la ragazza, che in passato aveva già visto dei lupi, era molto sicura”.

La notizia ha suscitato numerosi commenti. A tal proposito abbiamo contattato l’esperto Luigi Molinari, zoologo del Wolf Appennine Center di Reggio Emilia. “Ogni giorno ci arrivano segnalazioni che poi si rivelano infondate. Il lupo sui nostri appennini c’è da tempo ma non ha mai aggredito l’uomo. Quindi quello piacentino sarebbe un caso clamoroso. Dalla descrizione sembrerebbe trattarsi di un cane”.
Ma come capire se si tratta di un cane o di un lupo? “Ci sono alcune caratteristiche morfologiche – prosegue Molinari – ma alcune razze sono state selezionate appositamente per assomigliare al lupo e per chi non è del settore è molto difficile distinguerle. Direi che la differenza è nell’atteggiamento . Nel 99 per cento dei casi, il lupo alla vista dell’uomo scappa perché, essendo selvatico, ha paura dell’uomo. Il lupo non è pericoloso ma è selvatico quindi non bisogna cercare di avvicinarlo né di alimentarlo per evitare di essere aggrediti”.