Meg, la parrucchiera che una volta al mese sceglie chi aiutare

Raccoglie storie di chi ha bisogno per regalare bellezza. «Una ragazza non poteva pagare neanche la piega»

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
|3 mesi fa
Meg, la parrucchiera che una volta al mese sceglie chi aiutare
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Risponde anche per una piega extra in emergenza alle 7 del mattino, se serve. E forse anche per questo, o nel vedere i fiori freschi sul tavolo che sceglie per non dire no al ragazzino che s’affaccia e chiede “Vuoi un fiore?”, qualcuno dice che sembra provenire da un altro pianeta. Pochi in effetti avranno notato che Megi Brusha, prima di prendere in mano il phon, la piastra o le forbici, o la tintura per coprire i capelli bianchi di qualche signora, si prende due secondi di santa pace per sé, in una stanzina accanto al salone di via Tononi aperto un paio d’anni fa da sola, tirandosi su le maniche per realizzare quello che non bisogna aver paura a chiamare “sogno”.
« Io non ci credevo, ma prima di accogliere una cliente, magari nuova, si fa il segno della croce e dice una preghiera... Perché ci tiene a fare del suo meglio », ha detto un giorno con un sorriso Flavia, che, entrata qui a 17 anni, sta crescendo professionalmente accanto a Meg. L’altro giorno, però, Meg ha pensato che voleva fare di più, per gli altri: «Viviamo ormai fagocitati in un mondo che pensa solo al guadagno, ai soldi, al fare, ma non è giusto. Io vorrei anche restituire qualcosa, perché penso sempre di essere fortunata...», precisa. Nata in Albania, a Tirana, vive a Piacenza da 25 anni con la sua famiglia: il fratello, barbiere, è riuscito ad aprire due saloni, a San Nicolò e in via Borghetto.