Ultimo saluto a Carlo, 14 anni: ha trasformato il dolore in forza e in sorriso
Rivergaro, folla ai funerali del ragazzo stroncato da un tumore. I genitori: «È stato un esempio anche per noi». Tante passioni e tanti amici
Nadia Plucani
|4 mesi fa

Chiesa gremita a Rivergaro per l'ultimo saluto a Carlo
A 14 anni si dovrebbe vivere, non morire. Ma Carlo Rasi vivrà nei cuori di chi l’ha conosciuto, perché la sua forza, la sua tenerezza e le amicizie vere non svaniscono con la morte.
Carlo ha lottato contro un tumore molto aggressivo diagnosticato nella primavera dello scorso anno.

Dopo alcuni momenti che avevano lasciato spazio alla speranza, l’osteosarcoma si è ripresentato lo scorso aprile e Carlo si è spento nei primi giorni d’agosto, dopo un intervento, cure e ricoveri all’istituto Rizzoli di Bologna e, negli ultimi giorni, all’ospedale di Parma nei quali ha trovato efficienza e umanità.
Era un ragazzino speciale, come ricordano mamma Enrica e papà Mario e chiunque lo abbia incontrato.
Non è stato mai lasciato solo in questi mesi e in tanti lo hanno ora accompagnato nel suo ultimo viaggio: il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Rivergaro, paese dove abita la famiglia. Così numerosi che non tutti sono riusciti ad entrare in chiesa: compagni della prima superiore del liceo Gioia, ma anche delle scuole che aveva precedentemente frequentato, amici della musica e del tennis e colleghi e amici dei genitori e della sorella Vittoria.
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