Cybersicurezza e imprese, l'allarme di Confapi: «Frodi in crescita del 45%»
Un seminario per sensibilizzare ai rischi informatici
Leonardo Chiavarini
|1 mese fa

Una immagine di gruppo appena prima dell'inizio del convegno nella sede di Confapi - © Libertà/Leonardo Chiavarini
Confapi Industria Piacenza ha organizzato il seminario "Affrontare la sfida della cybersicurezza nelle Pmi italiane" per sensibilizzare le imprese sui rischi informatici. «Le frodi sono aumentate del 45% negli ultimi anni», ha spiegato il presidente Giangiacomo Ponginibbi. Il direttore Andrea Paparo ha ricordato che è il terzo incontro sul tema: «Iniziammo 6 anni fa con la Polizia postale dopo alcune truffe segnalate dalle aziende».
Dopo i saluti del viceprefetto aggiunto Claudio Giordano, l'incontro moderato dal giornalista Michele Rancati ha visto alternarsi esperti nazionali. Massimiliano Nicolini, presidente della Fondazione Olitec, ha invitato gli imprenditori a studiare la materia: «Come avete imparato a usare le mail, oggi dovete comprendere i concetti base di cybersecurity».
Giuseppe Izzo, esperto di cyber, ha denunciato: «La cybersecurity è vista come spesa e non come investimento. Molte aziende affidano i collaudi agli stessi informatici che hanno prodotto il software, confondendo professionalità diverse». L'avvocato Mariangela Di Biase ha aggiunto: «Oltre al danno economico c'è quello reputazionale. Serve prevenzione con la sensibilizzazione di tutti i dipendenti».
Tra gli ospiti istituzionali William Nonnis, analista della presidenza del Consiglio, e Angelo Tofalo, ex sottosegretario alla Difesa e oggi ceo di At agency. Nonnis ha sottolineato che «il 47% degli italiani soffre di analfabetismo digitale» e ha criticato la miopia politica: «All'Italia è mancata la visione che altri Paesi hanno avuto negli anni '90».
Alex Paiella di Confapi e Carolina Conti di Deloitte hanno presentato il progetto Microcyber per la sicurezza digitale di Pmi e PA.

