Dahiana e il suo pellegrinaggio tra le tombe: «Curando i fiori custodisco la memoria»
Trent'anni, originaria dell’Uruguay, è giardiniera e fiorista. La sua è l'ultima bottega rimasta aperta nel parcheggio del cimitero.
Elisabetta Paraboschi
|1 mese fa

Dahiana Martirena, giardiniera e fioraia - © Libertà/Elisabetta Paraboschi
Dahiana Martirena si prende cura, su incarico delle famiglie, dei fiori su varie tombe del cimitero di Piacenza: taglia gli steli, compone mazzi, sistema veli e controlla l’acqua nei vasi. Trent'anni, originaria dell’Uruguay, è giardiniera e fiorista. Ogni giorno compie così un piccolo pellegrinaggio all'interno del camposanto, prendendosi cura del ricordo dei defunti.
Accanto alla manutenzione delle piante, gestisce la sua bottega nel parcheggio del cimitero, che durante le festività di Ognissanti e dei Defunti raddoppia lo spazio. «Un tempo c’erano tre venditori di fiori, ora siamo rimasti solo noi», racconta Dahiana, che svolge questo lavoro da cinque anni. «In vista di queste giornate, le persone si preparavano e c’era un buon viavai per tutta la settimana: ora invece si concentrano tutti nei giorni di festa».
Alcune famiglie le chiedono di curare le tombe anche in loro assenza. «Si tratta di qualche decina di clienti. Mi piace farlo perché, curando i fiori, mi prendo cura anche della memoria di chi vi riposa».

