Dante-Carducci, un gruppo di prof: «Ic, intere classi trasferite a forza»
Nuove critiche alla organizzazione degli otto Comprensivi: Alberoni emarginata, oppure residenti di via Mazzini spediti all’Infrangibile

Simona Segalini
|4 ore fa

Classi spostate, dispersione di docenti, cambi di scuola per diversi di loro, e famiglie scarsamente informate di ciò che sta per accadere alla rete scolastica di Piacenza - infanzia, primaria, medie - all’inaugurazione dei nuovi otto Istituti comprensivi programmata a settembre 2026. Un gruppo di docenti della media Dante-Carducci di Piacenza (una delle tre autonomie scolastiche i cui collegi docenti hanno votato contro la riforma, su nove autonomie presenti in città) scrive una lettera di fuoco per chiedere al Comune e a tutti i comprimari tempo e posticipo della riorganizzazione per intervenire con aggiustamenti.
«L’avvio dei futuri Istituti comprensivi è una nave che non potremo fermare, ma è una nave che va in parte equipaggiata e di cui non si conoscono ancora diversi dettagli di rotta. Il passaggio dalla scuola media attuale ai futuri Ic inizia a rivelarsi come uno scoglio che, dietro allo spumeggiare della desiderata continuità nella territorialità, nasconde insidie e incognite che necessitano di essere perlustrate prima di avventurarvisi», avvertono i docenti.
Tra le criticità più evidenti emergono, a detta gli insegnanti, «incongruenze relative ai nuovi stradari: la necessità di dotare ogni Icdi una scuola media ha causato la tracciatura di confini bizzarri. Il più palese è l’Ic2 che sembra raccogliere la terra di nessuno: le periferie urbane, dall’infanzia di Borghetto, l’infanzia di Gerbido e le primarie di San Lazzaro e di Mucinasso - rispettivamente distanti 4 chilometri e 6 chilometri dalla loro scuola media di destinazione, dei Pontieri, e l’enigmatica sede Alberoni, emarginata dalla sua naturale appartenenza al centro storico.


