Giovani laureati, la fuga all'estero prosegue ma ora c'è la Vig

Piacenza è stata la prima città ad adottare le linee guida di Anci. Per il professor Luciano Monti, docente di politiche europee alla Luiss di Roma, c'è ancora speranza

Simona Segalini
Simona Segalini
|4 ore fa
Luciano Monti
Luciano Monti
1 MIN DI LETTURA
 «Giovani laureati che fuggono all’estero? E’ un problema serio per l’intero Paese. Ma voglio essere ottimista: l’utilizzo della Vig (valutazione di impatto generazionale, ndr.) a livello comunale, di cui Piacenza è stata la prima città ad adottare le linee guida di Anci, potrà essere un assist per questi giovani». Di giovani (under 35) il professor Luciano Monti se ne intende potendo contare su una visione di loro a fuoco. E’ docente di politiche europee all’università Luiss di Roma, e ricopre il ruolo di coordinatore scientifico dell’Osservatorio delle politiche giovanili della Fondazione Ries. L’Osservatorio presenterà a febbraio il nuovo report 2025 contenente due fondamentali notizie: l’indice di divario generazionale e i risultati dell’indagine italiana sugli studenti delle scuole superiori e i loro obiettivi di futuro. Il muro da superare per un giovane italiano e acquisire autonomia è sempre più alto, dal 2006. E oltre un terzo degli intervistati del campione pensa che il suo futuro si collochi distante dalla sua città: andrebbe al Nord chi abita al Sud, all’estero chi vive al Centro-Nord. Una corrente ascensionale che rischia di tradursi in una emorragia di forze e saperi (e capacità previdenziale) ma che può contare anche sul recente indirizzo delle amministrazioni locali arrivato sulla scia dell’indicazione Ue, e che conduce - guarda caso - anche a Piacenza, dalla cui provincia - nel 2024 - se ne sono andati in 883, soprattutto giovani, soprattutto laureati.
La Vig, lo ricordiamo, è un nuovo strumento normativo in Italia (introdotto con la Legge 167/2025) che obbliga il legislatore a esaminare gli effetti economici, sociali e ambientali a lungo termine delle nuove leggi sulle generazioni future e sui giovani, per garantire equità intergenerazionale, promuovere le loro opportunità e contrastare il divario generazionale, ispirandosi allo "Youth Check" europeo e integrando l'analisi di impatto della regolamentazione (AIR