Morte di Aurora, l'imputato condannato a 17 anni

La sentenza per la morte delle 13enne è arrivata verso le 16.30 di lunedì 3 novembre presso tribunale per i minori di Bologna

Marco Vincenti
Marco Vincenti
|1 mese fa
Morte di Aurora, l'imputato condannato a 17 anni
2 MIN DI LETTURA
Diciassette anni di pena per l’ex fidanzato. La sentenza per la morte di Aurora Tila è arrivata verso le 16.30 di lunedì 3 novembre presso tribunale per i minori di Bologna.
Dopo un’ora di camera consiglio e circa cinque ore di discussione è arrivata la parola fine al processo per la morte della13enne, avvenuta il 25 ottobre del 2024.
L’ex fidanzato oggi 16enne ha ucciso la 13enne piacentina. Questa la verità processuale emersa nella quinta e ultima udienza al tribunale dei minori di Bologna. Il giudice ha condannato alla pena di 17 anni il giovane imputato per l'omicidio pluriaggravato di Aurora Tila.
«Finalmente giustizia è stata fatta»: queste le parole di Morena Corbellini, madre di Aurora. Soddisfazione anche da parte degli avvocati Anna Ferraris e Mario Caccuri: «Sono state riconosciute le aggravanti - commenta Ferraris - e 17 anni sono tanti per un ragazzo di 16 anni. Ci aspettavamo addirittura pene inferiori quindi siamo molto contenti».
Durante il processo la madre dell’imputato è stata allontanata dall’aula dal giudice. «Agitato e scontroso» è stato invece definito il comportamento del ragazzo.
Il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato (che dà diritto allo sconto di un terzo della pena). Il pubblico ministero in mattinata aveva chiesto una condanna a 20 anni e 8 mesi, mentre la difesa l'assoluzione dopo circa 5 ore di discussione.
L’avvocato difensore, Ettore Maini, uscito dall’aula ha dichiarato che impugneranno la sentenza perché ci sarebbero testimonianze non attendibili. 
L'udienza nella mattinata
Si è tenuta nella mattinata di lunedì 3 novembre a Bologna una udienza del processo per la morte di Aurora Tila, durante la quale la pubblica accusa ha richiesto per l'imputato una condanna per omicidio pluriaggravato, senza attenuanti generiche. L'accusa ha chiesto 20 anni e 8 mesi di pena, oltre a una ammenda.
«Ci aspettiamo 15 anni di condanna» aveva detto Anna Ferraris, l’avvocata della famiglia di Aurora Tila, prima di entrare nel tribunale per i minori di Bologna. È passato poco più di un anno da quella maledetta mattina del 25 ottobre quando la 13enne piacentina è precipitata dall’ultimo piano della palazzina in via IV novembre dove abitava insieme alla madre.
«Aurora è stata uccisa per gelosia e per possesso perché lei gli aveva detto di no e lui questo rifiuto non ha potuto accettarlo» l’affermazione di Morena Corbellini accompagnata in via del Pratello dagli avvocati Anna Ferraris e Mario Caccuri. Poco prima sono entrati senza rilasciare dichiarazioni gli avvocati della difesa Ettore Maini e Rita Nanetti.
«L’unica volta che i nostri sguardi si sono incrociati lui ha abbassato il volto - ha spiegato Morena Corbellini parlando del 16enne accusato di omicidio volontario con l’aggravante dello stalking -. L’ultima udienza se n’è andato urlando e arrabbiato per la testimonianza dell’ex compagno di cella che l’ha incastrato».
«Perché mi fai questo, io ti amo» sarebbero state queste le ultime parole di Aurora prima di precipitare dal balcone all’ultimo piano della palazzina di via IV novembre.
«Ci aspettiamo e speriamo in una condanna che superi i 15 anni visto che ci troviamo di fronte a un minore» ha ribadito l’avvocata Ferraris. Da considerare che la pena massima per un minorenne è di 30 anni e il processo è a rito abbreviato che prevede quindi uno sconto di un terzo.
«Dalla difesa prevediamo comunque una richiesta di assoluzione, ma siamo fiduciosi anche perché la testimonianza dell’ex compagno di cella ci è parsa attendibile» ha riferito l’avocato Caccuri.
Il ragazzo dall’ottobre 2024 si trova nel carcere minorile di Bologna e da allora si è sempre dichiarato innocente. Secondo la sua ricostruzione, la ragazzina sarebbe precipitata in seguito a un gesto volontario o un incidente. Dichiarazioni a cui la procura bolognese non ha mai creduto, tanto da disporre l’arresto. Secondo il medico legale Giovanni Cecchetto, incaricato di eseguire l’autopsia sulla vittima, la morte di Aurora Tila sarebbe incompatibile con un suicidio.
La sentenza è attesa per il primo pomeriggio di oggi.