«Oggi parlano solo i falchi»: Gotico gremito per le giornaliste di guerra
Olga Rudenko e Cecilia Sala hanno raccontato cosa sta accadendo sugli scenari di Ucraina, Israele e Palestina

Patrizia Soffientini
|3 mesi fa

Cecilia Sala e Olga Rudenko moderate da Veronica Fernandes

Palazzo Gotico gremito ieri sera per ascoltare le giornaliste di guerra Olga Rudenko e Cecilia Sala. C'è grande interesse tra il pubblico - dimostrato dalle lunghe code per entrare - per ascoltare testimonianze in presa diretta, capaci di raccontare che cosa stia effettivamente accadendo sugli scenari di Ucraina, Israele e Palestina.
Rudenko, del Kyiv Independent, ha descritto la forbice tra narrazioni di pace e realtà cruda della guerra. Abitando al centro di Kyiv, racconta: «Solo da maggio sento quel rumore come di scooter, sono i droni». L'escalation ucraina è documentata dal suo giornale, nato con 17 giornalisti prima del conflitto, oggi con 80 persone. Gli attacchi aumentano di intensità, arrivando anche in Polonia per testare la risposta NATO.
Cecilia Sala ha presentato I figli dell'odio (Mondadori) attraverso storie e volti: l'adolescente palestinese che tira una pietra ed è colpito alla mano da un soldato israeliano («Così non ti potrai vendicare»), stessa sorte per chi si oppone ai militari tra gli israeliani. La giornalista ha acceso i riflettori sulla «gioventù della collina», gli estremisti ebrei dell'ala più radicale che fa riferimento al ministro Smotrich.
È un processo iniziato nel '67, mentre oggi è «ammutolito dal dolore e quasi irrilevante» l'Israele dei kibbutz colpiti da Hamas il 7 ottobre, abitato da pacifisti che aiutavano i bambini di Gaza. Ma oggi, è l'amara considerazione, parlano solo i "falchi".

