Omaggio ai caduti per la patria. Tarasconi: «La loro memoria ci guida»

Commemorazione al cimitero di Piacenza. La sindaca: «Ricordiamo donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita per la libertà, per la democrazia, per l’Italia»

Elisabetta Paraboschi
|1 mese fa
La commemorazione dei caduti per la patria che si è tenuta al famedio del cimitero di Piacenza - © Libertà/Elisabetta Paraboschi
La commemorazione dei caduti per la patria che si è tenuta al famedio del cimitero di Piacenza - © Libertà/Elisabetta Paraboschi
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«Custodire una memoria non statica, ma viva, che ci interroga e ci guida». È questo - per la sindaca Katia Tarasconi - il senso della celebrazione del Due Novembre. Al famedio del cimitero urbano si è svolta la cerimonia di commemorazione dei caduti per la patria, organizzata dall’Amministrazione comunale d’intesa con Prefettura e Comando militare.
«Il Due Novembre è il giorno in cui Piacenza si stringe nel ricordo dei suoi caduti: donne e uomini che hanno sacrificato la loro vita per la libertà, per la democrazia, per l’Italia. A loro dobbiamo i diritti che oggi ci sono garantiti» avverte la sindaca, durante il suo intervento seguito alla messa celebrata dal cappellano militare don Massimo Gelmi.
A chiudere la cerimonia è stata la deposizione delle corone d'alloro davanti al famedio: altre ne erano state già deposte davanti alle tombe del comandante partigiano Giannino Bosi, del capitano Gaetano Mazza dell'Aeronautica Militare, davanti al campetto dei partigiani, alla lapide dei fucilati, alle cappelle dei piacentini illustri, dei combattenti dell'impero austro-ungarico che caddero nella grande guerra e dei bambini morti nella tragedia del Brentei.