Tra un anno la ciclabile dal Farnese al Po

Via al bando di gara, inizio lavori previsto a gennaio, costo di 1,2 milioni. Un tratto in golena con riqualificazione ambientale

Gustavo Roccella
Gustavo Roccella
|2 settimane fa
In giallo il percorso della nuova pista che dal centro città porterà al Po
In giallo il percorso della nuova pista che dal centro città porterà al Po
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E’ fissato per il 30 settembre 2026 il termine per l’ultimazione dei lavori (otto mesi la durata, dunque inizio previsto a gennaio) della ciclopedonale dal centro città al Po. Lo riporta il capitolato del bando di gara per l’aggiudicazione dell’opera che il Comune ha predisposto in abbinata all’approvazione del progetto esecutivo. L’anello ciclopedonale misura 3,4 km ed è finanziato con 770mila euro di fondi europei della Regione a cui si aggiungono 400mila euro di risorse comunali per un totale di 1,2 milioni (Iva inclusa). Il criterio di affidamento dei lavori è quello del minor prezzo, determinato sulla base del ribasso offerto in sede di gara.
Il tracciato
Il progetto ciclopedonale tra il centro storico e il Po intende «mettere a sistema, adeguare e completare tratti di piste ciclabili e percorsi ciclopedonali esistenti», si legge nella relazione illustrativa, «e si integra con un parallelo intervento di rigenerazione degli spazi aperti del lungofiume ». Il tracciato si sviluppa lungo viale Risorgimento, a partire dall’intersezione con via Bacciocchi, tra le scuole Gioia e Romagnosi e dirimpetto a Palazzo Farnese. Da lì parte una ciclopedonale fino a piazzale Milano che necessita di interventi di adeguamento. In corrispondenza di piazzale Milano il tracciato piega in direzione nord-est e, superato il parcheggio dei bus in via Maculani, attraversa l’anello verde del Parco delle Mura fino all’altezza della rotonda che incrocia via XXI Aprile. Lì l’attraversamento di via Maculani all’imbocco della circonvallazione (sp 10) e l’innesto su via del Pontiere fino a raggiungere l’argine maestro del Po in via del Pontiere (tra Genio Pontieri e via Bixio). Nel tratto di lungofiume il tracciato, in prossimità dell’ingresso alla Canottieri Vittorino da Feltre, si divide con l’obiettivo, si spiega nella relazione, di «garantire la percorrenza ciclabile dell’argine per gli spostamenti funzionali più veloci e una promenade verde in golena». In corrispondenza dell’intersezione con via Bixio c’è il collegamento con la futura ciclovia nazionale Vento (Venezia-Torino) che si estende fino alla stazione ferroviaria. L’anello si chiude facendo ritorno su piazzale Milano lungo il sedime della Vento e salendo sulla rampa ciclopedonale esistente per raggiungere la quota del ponte sul Po, che già dispone di una pista per bici e pedoni in affiancamento alla carreggiata fino a piazzale Milano (in senso opposto va a San Rocco al Porto).
Rigenerare il Lungofiume
«Il progetto intende ricollegare la città al fiume, integrandosi con la creazione di un nuovo parco urbano lungofiume e ristabilendo un collegamento di mobilità sostenibile tra i due ambiti, a servizio anche delle funzioni produttive e ricreative (in particolare le società canottieri Vittorino da Feltre e Nino Bixio) a ridosso del Po». Si attuano le previsioni del Piano strutturale comunale che «ravvisa la necessità di ristabilire relazioni urbane tra il tessuto edilizio e l’argine fluviale, ponendo rimedio all’attuale frattura dei percorsi e dell’immagine dei luoghi».
Ecco più nel dettaglio gli obiettivi del progetto: «Interventi di riqualificazione e rigenerazione delle aree del lungofiume da restituire ed offrire quali luoghi pubblici a servizio dei cittadini e, in futuro, dei cicloturisti che percorreranno la ciclovia Vento; accessibilità ad alcune funzioni di interesse collettivo presenti a ridosso del fiume, nello specifico le due canottieri che, attraverso un collegamento ciclopedonale continuo e sicuro, potrebbero essere raggiunte in bicicletta invece che in auto, come accade oggi per la gran parte degli utenti; infrastruttura a supporto degli spostamenti sistematici casalavoro per gli addetti impiegati presso i servizi e le realtà produttive presenti in questo tratto di fiume e nell’area compresa tra le mura e il fascio infrastrutturale ferroviario e autostradale; sostenere gli spostamenti casa-scuola: nei pressi di Palazzo Farnese vi sono, infatti, diversi istituti scolastici e centri di formazione, così come nell’area compresa tra via Maculani e via XXI Aprile; contribuire a generare una maggiore attrattività del lungofiume (sull’argine il tracciato si sdoppia, prevedendo un tratto in golena), a vantaggio sia dei cittadini piacentini, sia dei turisti che qui potranno svolgere nuove attività all’aria aperta».
Di circa 595mila utenti/anno il «flusso atteso al 2020 lungo il tracciato al 2030: si muoveranno per ragioni legate al bike to fun, al bike to work, e al bike to school».
Filari alberati da piante
« Più il contesto che si attraversa è bello più il percorso e la pedalata risultano gradevoli», sottolineano i progettisti, «contesti naturali, ricchi di aree verdi, sono più gradevoli di un tracciato in affiancamento a una strada, nelle aree urbane dove è più difficile garantire questa condizione, è possibile prevedere opere a verde complementari alla realizzazione dell’infrastruttura ciclabile», e difatti si prevede la realizzazione di opere a verde in alcune aree strategiche ai bordi della pista e la messa a dimora di filari alberati».
Dei 3.430 metri di lunghezza, 1.088 sono su terreni comunali e 260 di proprietà demaniale, mentre 72 metri sono di proprietà private (da espropriare). Vanno eliminate le criticità dell’attuale percorso: visibilità nulla e nessun attraversamento in sicurezza; mancanza di separazione dei flussi ciclabili e pedonali; tratti in promiscuo con limite di velocità 50 km/h troppo elevata, e alcuni privi anche di marciapiede; parapetto basso o assente; tratti bui o privi di illuminazione; presenza di ostacoli; incoerenza tra segnaletica orizzontale e verticale; susseguirsi di pavimentazioni diverse, alcune non adatte per una infrastruttura ciclabile in ambito urbano; mancanza di zone d’ombra in grado di migliorare il comfort per gli utenti.
Nuovi impianti semaforici
Gli unici due tratti di percorso ciclopedonale che verranno realizzati ex novo sono quello sul parcheggio bus di via Maculani e sullo spazio aperto tra via Maculani e via del Pontiere. Una novità da segnalare quella in via Campo della Fiera, a lato del liceo Gioia dove sarà ridisegnato l’attraversamento stradale riducendo la lunghezza di quello ciclabile e pedonale (affiancati) e verrà installato un nuovo impianto semaforico. Nuovo semaforo anche nel tratto di strada di via del Pontiere in corrispondenza del sottopasso: sarà temporizzato per permettere ai ciclisti di prenotare il passaggio. E al termine del sottopasso viene previsto un semaforo a chiamata per la messa in sicurezza dell’attraversamento.