Scuole: più studenti, soprattutto stranieri ma meno insegnanti

24 Aprile 2013 11:32

Una scuola con una percentuale di studenti stranieri doppia rispetto alla media italiana, una scuola diffusa capillarmente in 42 Comuni del territorio, con un servizio di tempo pieno che ancora funziona, a differenza delle province che lo hanno soppresso, e con duecento istituti aperti, pur con pluriclassi dalla prima alla quinta. Quella piacentina è una scuola dove aumenta il numero degli studenti iscritti – con il boom dei licei, scelti dal 47 per cento degli studenti – ma calano progressivamente i docenti e il personale.

«Chiediamo attenzione». Ogni mattina più di 37mila studenti si muovono in provincia e in città per raggiungere la scuola e arrivare puntuali al suono della campanella. Quella della scuola è una realtà grande più del doppio di Fiorenzuola e oltre agli studenti muove insegnanti, genitori, personale. A questo “mondo”, la Provincia ha dedicato un report statistico di analisi, presentato questa mattina dall’assessore provinciale alla formazione Andrea Paparo come uno «strumento fondamentale per capire e migliorare a livello locale la più grande e strategica istituzione italiana». Presenti questa mattina nella sala consiliare di corso Garibaldi, Luciano Rondanini, dirigente dell’Ufficio XIV ambito territoriale per la provincia di Piacenza, Teresa Andena, presidente dell’Associazione delle scuole autonome piacentine (Asapi), Paola Schiavi della Provincia di Piacenza, Pierpaolo Triani dell’Università Cattolica, Giancarlo Cerini dell’Ufficio scolastico regionale e Stefano Molina, dirigente di ricerca Fondazione Agnelli di Torino. «Non sappiamo cosa succederà, forse questa settimana vedremo venire alla luce un Governo – ha detto Rondanini -, io spero che ci sia uno scatto d’attenzione verso la scuola. Siamo un Paese che ha prodtto i più grandi geni della storia e ha investito meno nella scuola. Le industrie tedesche ci portano via studenti appena possono». «Subiamo tagli continui, anche il personale ausiliario è calato del quindici per cento – ha aggiunto la Andena -. Una scuola non vive d’aria; la nostra scuola è di qualità, e siamo tutti uniti nel cercare di mantenere alto il livello del servizio: gli enti locali hanno a cuore la nostra situazione. Se uno giudica la scuola un valore, la difende».

Alcuni dati. L’incidenza media degli studenti con cittadinanza non italiana sulla popolazione scolastica piacentina è pari al 18,9 per cento, ma supera il trenta per cento in cinque istituzioni scolastiche e in quaranta scuole del Piacentino (è il 9,8 per cento in Emilia-Romagna, il 4,3 per cento in Italia). Tra il 2008 e il 2011 si è registrato un decremento di 281 unità pari al 9 per cento; nel 2012 si è verificato un lieve aumento di 26 unità. Le scuole dell’infanzia contano il maggior numero di plessi, e cioè 105, presenti in 42 Comuni (32 nella città, 73 nei restanti Comuni). Vi sono iscritti 7.060 bambini, pari al 94,7 per cento dei residenti tra i 3 e i 5 anni. La scolarizzazione scende al 77,2 per cento tra gli iscritti con cittadinanza non italiana. Gli iscritti nei licei sono il 48,1 per cento, un valore più alto di due punti percentuali rispetto alla media nazionale e di otto punti rispetto alla media regionale.

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