Campagna Amica al centro estivo “Trieste 34”: ritorno alla narrazione

26 Giugno 2013 17:43

Campagna Amica (archivio)

Da dove viene il latte e come si produce la pasta? Queste sono solo alcune semplici domande, per spiegare ai bambini del grest Trieste 34 come arriva il cibo nei loro piatti. Educazione alla Campagna Amica da domani mattina 27 giugno accompagnerà i bambini per un totale di 8 incontri, ripartiti durante tutta l’estate, per far loro assaporare il mondo dell’alimentazione e dell’agricoltura. Un ruolo fondamentale che Coldiretti e Campagna Amica svolgono da anni per proseguire quell’educazione/prevenzione che fa la differenza nello stile di vita delle persone a cominciare da quando sono più giovani.

“Alcuni bambini pensano che la carne di bastoncini di pesce venga da pollo e che la pasta sia di provenienza animale”, a dirlo è uno studio recentemente pubblicato condotto dal British Nutrition Foundation (Bnf) su un campione di 27.500 bambini inglesi della scuola primaria e secondaria. Sono sconcertanti i risultati e le conclusioni che si possono trarre da questi dati: il 18% dei bambini della scuola primaria pensa che i bastoncini di pesce siano fatti di carne di pollo, il 29% dei bambini, invece, pensa che il formaggio provenga dalle piante e il 10% di bambini delle scuole medie pensa che i pomodori crescano sotto terra. Lo studio ha inoltre evidenziato che il 21% dei bambini delle scuole primarie e il 18% dei bambini delle scuole secondarie non hanno mai visitato una fattoria.

“La riflessione a proposito è spontanea, afferma il presidente Coldiretti Luigi Bisi, a che punto della storia, la nostra civiltà ha dimenticato il valore del cibo e delle tradizioni ad esso legato? Quando è avvenuto il passaggio dalla narrazione del pasto, quella della nonna, che ti spiega come e quando ha colto la pesca che mangia il bambino a merenda, al completo disinteresse nel fornire una spiegazione ai nostri figli circa la provenienza del cibo?”

“Nella civiltà moderna, conclude Bisi, non si ha più il tempo di spiegare ai propri figli la semplicità della natura e la sua generosità. Come possiamo aspettarci che le generazioni future si prendano cura della nostra terra, se non la conoscono e non ne vedono le potenzialità? Bisogna fermarsi e dare valore al nostro patrimonio raccontandolo ai nostri figli. Questo è quello che cerchiamo di fare in Coldiretti, con l’educazione a Campagna Amica: ritornare alla narrazione del cibo, alla conoscenza della natura e quindi al suo rispetto”.

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