Gioco d’azzardo. Pollastri: “Governo e Parlamento per limitare il fenomeno”

02 Luglio 2013 18:01

“Non aspettiamoci risultati miracolosi, la Regione farà quel poco che la legge le consente, ma a monte manca un impegno da parte dello Stato”, così Andrea Pollastri (PdL) ha concluso il suo intervento durante l’odierna seduta dell’Assemblea Legislativa in cui si parlava di gioco d’azzardo.
All’esame quattro progetti di legge presentati da Pd, Movimento 5 Stelle, Udc e PdL, tutti con un unico obiettivo: contrastare il proliferare, presso i pubblici esercizi, di macchine automatiche per il gioco d’azzardo (slot machines, videopoker, ecc.), che ha portato nel 2011, nella sola Emilia-Romagna, alla spesa di 6,34 miliardi di euro, e trasformandosi in una vera e propria piaga sociale, soprattutto per persone con redditi medio bassi.

Le proposte, tra loro molto simili, riguardano le competenze specifiche della Regione: definiscono i principi generali e gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni. Si individuano le misure sanitarie di carattere sperimentale per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Vengono definiti i caratteri urbanistici delle sale da gioco, che non possono essere in prossimità di istituti scolastici e altri luoghi frequentati principalmente da giovani, luoghi di culto o strutture sanitarie o socio-assistenziali e ricettive per categorie protette. Promuovono l’informazione sul tema e la creazione del marchio “Slot freE-R” per i gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Il provvedimento uscito dall’approvazione dell’Aula è il frutto della combinazione delle quattro proposte, frutto dell’accordo e della condivisione di tutti i gruppi politici.
“Questa legge – ha spiegato Pollastri – fa il meglio possibile, nell’ambito delle competenze che la Regione ha, in particolare per quanto riguarda l’informazione, la prevenzione, la dissuasione rispetto a chi vuol istallare nei propri locali le macchinette e la cura sanitaria per le persone affette da ludopatia.”
“Quello di oggi, quindi, – ha proseguito – è un provvedimento positivo per la condivisione che ha avuto e per la decisione che si ha avuto nel dar una risposta univoca ad una forte crisi sociale, tuttavia il soggetto che potrebbe, non solo arginare alla meglio, ma bloccare il fenomeno della diffusione dei giochi è lo Stato.”
“Invito Errani – ha chiosato – a farsi portavoce, insieme alle altre Regioni, presso il Governo ed il Parlamento affinchè, nell’ambito delle norme europee, intervengano fattivamente, sostengano Associazioni ed Istituzioni che ogni giorno contrastano la ludopatia e diano, una volta per tutte, una stretta alla diffusione del business delle macchinette.”

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