Sospettato di essere il motociclista pirata, gesto estremo di un sessantenne

04 Luglio 2013 06:50

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“Per l’incidente dell’altra sera, se pensate che sono stato io, non me ne sono accorto”. Questo il contenuto di un biglietto lasciato nella sua casa da un motociclista piacentino sessantenne che un momento dopo ha imbracciato un fucile e ha lasciato partire un colpo, che purtroppo è stato fatale.
E’ l’epilogo di un fatto di cronaca che ha suscitato un enorme sconforto in un animo particolarmente sensibile. Ieri pomeriggio il sessantenne motociclista ha purtroppo deciso di farla finita. La polizia municipale lo sospettava di aver investito una donna di 51 anni lunedì sera a Barriera Genova nei pressi del liceo scientifico, peraltro la donna nell’incidente aveva riportato solo lievi ferite. Il motociclista subito dopo l’incidente aveva proseguito in direzione del Corso Vittorio Emanuele senza fermarsi. Testimoni avevano preso un paio di numeri di targa della sua moto e li avevano fatti arrivare alla polizia municipale. Nella giornata di martedì i vigili urbani avevano lanciato un appello attraverso i media consigliando al centauro (che rischiava una denuncia per essersi allontanato dopo l’incidente) di presentarsi spontaneamente.
Ieri mattina la polizia municipale ha raggiunto la casa dell’uomo (imbattendosi nella sua moto sotto l’abitazione) per chiedergli spiegazioni circa l’incidente avvenuto davanti al liceo scientifico ma gli agenti non l’hanno trovato in casa. Hanno incontrato la madre dell’uomo. La donna, che non era al corrente dell’incidente, ha riferito ai vigili di aver saputo dal figlio che era sua intenzione di recarsi nel pomeriggio al comando di via Rogerio.
L’uomo aveva quindi già deciso di presentarsi spontaneamente nel pomeriggio di ieri per chiarire la sua posizione, ma poi qualcosa deve essere successo e improvvisamente il motociclista ha deciso di farla finita. Intorno alle 14 di ieri è toccato all’anziana madre trovare senza vita il figlio. Sono accorsi sul posto i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso e i carabinieri del radiomobile, della stazione Levante e del Norm che hanno compiuto tutti i rilievi di legge relativi all’accaduto.

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