Brugneto, Foti: l’accordo tra Regioni si è confermato un buco nell’acqua

18 Settembre 2013 16:21

Tommaso Foti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, interviene con un comunicato sulla questione dell’invaso del Brugneto.

“Per fortuna degli agricoltori piacentini Giove pluvio ha regalato quella pioggia che la politica regionale non è riuscita a garantire loro. Tuttavia si è dimostrato che fa acqua da tutte le parti l’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Liguria volto a far defluire dall’invaso del Brugneto un quantitativo aggiuntivo d’acqua fino ad un massimo di 1,5 milioni di metri cubi”, lo afferma Tommaso Foti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

“Ci è stata raccontata la storiella che, se il nostro territorio avesse avuto la necessità di ulteriore acqua, in 48 ore avremmo saputo se dall’invaso del Brugneto sarebbe stato possibile rilasciarne altra. Orbene – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – di ore ne sono passate poiù di 1000 ma la risposta ufficiale dalla Liguria non è mai pervenuta e, con essa, le ragioni del mancato defluire dell’acqua richiesta”.

“L’atteggiamento tuttavia non sorprende: era praticamente impossibile, infatti, per i liguri – continua Foti – giustificare il mancato rilascio quando l’invaso di acqua ne aveva in quantità tant’è che, non appena si è messo a piovere si sono dovute aprire d’urgenza le paratoie, essendovi grande quantità d’acqua stoccata nell’invaso del Brugneto”.

“Dimostrato dunque nei fatti che l’accordo tra Regioni è un buco dell’acqua – continua il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – non si può perdere ulteriore tempo se non vogliamo che, anche il prossimo anno, sul territorio piacentino venga fatta defluire una del tutto insufficiente quantità d’acqua”.

“Per ottenere risultati concreti conclude Foti – la via maestra è e rimane una sola: le istituzioni piacentine, unitamente alle organizzazioni di categoria e ai piacentini tutti, devono chiedere alla Regione Emilia-Romagna la radicale revisione del disciplinare del Brugneto. Se poi la Regione farà lo gnorri, se ne assumerà le responsabilità e, con essa, le conseguenze”.

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